Crisi Ipercoop: il caso Avellino apre la vertenza nazionale

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Marco Grasso – Il caso Avellino apre la vertenza nazionale Ipercoop. Dopo la chiusura della sede di Contrada Baccanico e la decisione di Alleanza 3.0 di interrompere il dialogo con il sindacato, il timore è ora anche per quello che potrà succedere altrove. Az Market, che sembra aver definitivamente accantonato l’ipotesi di rilevare il centro commerciale irpino, potrebbe decidere di arretrare anche su altre operazioni in itinere.

La vendita dell’Ipercoop di Avellino avrebbe infatti dovuto essere l’operazione apripista di un piano complessivo concentrato essenzialmente al Sud. Il destino di Afragola, Aprilia,Guidonia e Quarto si complica ulteriormente dopo il caso Avellino e l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo. Difficile immaginare che si possano, almeno in questa fase, aprire altri tavoli di confronto. Ad Avellino, come altrove.

Il primo vertice è saltato, ora si attende l’appuntamento del 5 giugno in Regione. I 139 lavoratori Ipercoop restano in presidio davanti la sede di via Pescatori. Non hanno nessuno voglia di mollare e, sostenuti dal sindacato, chiedono a Distribuzione Centro Sud, controllata di Alleanza 3.0, di riaprire il confronto. A questo punto si spera che il fronte di protesta nazionale possa in qualche modo aiutare e sostenere la vertenza di Avellino, spostando il caso su altri tavoli.

“Respingiamo decisamente – si legge nella nota inviata dalle segreteria nazionali di settore di Cgil, Cisl e Uil a Distribuzione Centro Sud, l’impostazione seguita nel ritenere irreversibile la cessazione dei negozi connotati da andamenti gestionali non positivi, in quanto restiamo fermamente convinti che il pieno dispiegarsi di un confronto di merito volto a mitigare l’incidenza dei costi di struttura, prodromi ad un serio rilancio dei punti vendita, possa utilmente rispondere alla sfida di adattare le strutture di vendita alle potenzialità dei vari contesti commerciali serviti”.