Assessore Alaia, quale la diagnosi del settore in Irpinia?
“Attualmente la situazione è critica. L’anno scorso è stata una grande annata, sia in termini di quantità e qualità di produzione, che di prezzo. Oggi, invece, soffriamo il peso di ripercussioni gravi: una drastica riduzione della produzione ancora di più acuita da una strategia di pricing orientata alla riduzione”
La produzione di nocciole è una delle leve portanti della nostra economia agricola. Cosa sta facendo il suo assessorato per rimediare al danno?
“Come amministrazione provinciale stiamo cercando di spingere al massimo questo prodotto attraverso interventi di marketing territoriale e operazioni finalizzate al conseguimento dell’Igt. Stiamo inoltre collaborando con l’Ente Regione per la valorizzazione del nocciolo attraverso un articolato programma regionale, ‘Terre dell’antico nocciolo’ ”.
Pensa che sia importante a tal fine diffondere una maggiore cultura consortile tra i frammentati produttori locali?
“Certo, il nostro scopo è proprio quello di fare aderire al marchio unico i nostri produttori. La frammentazione del territorio, in tal senso, è infatti un grosso gap, a fronte dell’obiettivo di una sempre maggiore penetrazione e resistenza delle nocciole irpine sul mercato. Ma un unico marchio territoriale è in grado di conferire al prodotto un’immagine più forte e un piazzamento più efficace”. (di Antonietta Miceli)