Corso addetti primo soccorso in azienda: quando farlo, perché è importante

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Le situazioni di emergenza possono capitare in qualsiasi momento e, come tali, bisogna essere in grado di affrontarle tempestivamente.

Per garantire la sicurezza dei dipendenti di un’azienda i ruoli da ricoprire sono molti e, uno di questi, è l’addetto al primo soccorso. Si tratta di una figura, scelta dal datore di lavoro sotto la supervisione del medico aziendale di competenza, che ha il compito di allertare i sanitari e, nel frattempo, prestare i primi aiuti.                                                                   

Per poter ricoprire il ruolo il dipendente deve seguire un corso formativo totalmente spesato dall’azienda stessa.

Ricordiamo che avere un addetto al primo soccorso presente sul posto di lavoro è obbligatorio per legge secondo il Decreto Legislativo 81/08.

L’IMPORTANZA DEL CORSO DI PRIMO SOCCORSO

Come abbiamo già detto, un’emergenza è improvvisa ed è più che importante saperla gestire da subito così da non rischiare di aggravare ulteriormente la situazione.

La figura addetta dovrà essere dotata di sangue freddo e capacità di agire lucidamente sotto pressione, per questo il ruolo viene valutato attentamente prima di essere assegnato.

Ciò che avviene appreso durante la formazione si basa su quattro tematiche principali, ovvero essere in grado di identificare un’emergenza, allertare tempestivamente i sanitari o il personale d’emergenza necessario, prestare i primi soccorsi e, soprattutto, sapere come comportarsi senza arrecare danni alla persona soccorsa.

Il corso, a tal riguardo, si rivela fondamentale oltre che utile non solo sul posto di lavoro ma anche nella vita di tutti i giorni.

QUANDO SVOLGERLO

Nel momento in cui si sceglie il dipendente (o il datore di lavoro stesso nel caso l’azienda abbia meno di cinque lavoratori) che dovrà svolgere il ruolo di addetto al primo soccorso, si dovrà procedere immediatamente all’iscrizione al corso. A seguito della fine del percorso formativo verrà rilasciato un attestato e, cosa molto importante, entro tre anni andrà svolto un breve corso d’aggiornamento.

Ma vediamo più nel dettaglio la durata della formazione e lo svolgimento.

Premettiamo che il corso non è uguale per tutti e si diversifica in base al numero di dipendenti presente in azienda, alla tipologia di attività e ai fattori di rischio. Una volta stabilito il tipo di corso necessario, si provvederà a smistare il lavoratore designato nel gruppo giusto.

GRUPPO A

Questo gruppo è quello che necessita una formazione con il maggior numero di ore (16 ore) e al quale dovranno aderire lavoratori facenti parte aziende con attività industriali con obbligo di dichiarazione. Un esempio sono le centrali termoelettriche o anche gli impianti nucleari.                                                                                                                                      Sempre nel gruppo A rientrano i dipendenti di aziende con un indice infortunistico di inabilità permanente superiore a 4 (secondo i tariffari INAIL) e aziende con più di cinque dipendenti con contratto a tempo indeterminato nel campo agricolo.

Ogni tre anni è previsto un corso di aggiornamento di 6 ore formative.

GRUPPI B e C

I gruppi B e C prevedono entrambi 12 ore di corso. Nel B sono comprese le aziende con più di 3 dipendenti con caratteristiche che non rientrano nel gruppo A mentre nel gruppo C aziende con meno di 3 lavoratori sempre con caratteristiche non facenti parte del gruppo A.

Anche in questo caso il corso di aggiornamento è triennale ma le ore sono 4.