Corruzione alla Commissione Tributaria di Salerno: coinvolto un giudice di Avellino

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Guardia di Finanza

L’inchiesta per corruzione in atti giudiziari che già a maggio aveva portato all’arresto di 14 persone va avanti con nuovi arresti, sette, disposti dal Gip del Tribunale di Salerno con l’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla Guardia di Finanza.

Tra gli indagati figura un professionista di Avellino il quale, dopo aver ricoperto per anni l’incarico di giudice tribunario a Salerno, da settembre del 2018, fa parte del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, il massimo organismo di autogoverno dei giudici tributari a livello nazionale.

I fatti a lui contestati, concorso in cinque episodi di corruzione in atti giudiziari, sarebbero stati commessi non nella qualità di giudice tributario, né di quella di Consigliere, ma quale intermediario corruttore che agiva avvalendosi della conoscenza diretta del personale amministrativo e dei giudici tributari di Salerno. Tra gli arrestati invece ci sarebbe anche un giudice tributario non togato, un segretario della Commissione Tributaria Provinciale, un produttore televisivo avellinese, altri quattro tra imprenditori e commercialisti della provincia.

L’accusa è quella di aver pilotato venti sentenze di secondo grado, pronunciate dalla Commissione Tributaria Regionale-Sezione distaccata di Salerno, in favore dei ricorrenti privati in cambio di somme di denaro corrisposte a “titolo corruttivo”. Tra i capi di accusa provvisori per i quali il Gip ha ravvisato la presenza dei gravi indizi di colpevolezza vi sono la cancellazione di un debito con l’Erario di oltre 35 milioni di euro ottenuto da una società di Sarno; per un’altra società di Angri, l’indebito vantaggio ottenuto supererebbe i 5 milioni di euro; per una terza società di Avellino, invece, la somma contestata dal Fisco e annullata dai giudici raggiungerebbe quasi il milione di euro.