Conza della Campania – Assistenza multi-etnica e asilo politico: il comune di Conza della Campania è pronto a cimentarsi in un’esperienza di grande impegno sociale e profondo spessore umano. La Prefettura di Varese ha infatti comunicato all’amministrazione comunale, guidata dal primo cittadino Vito Farese, l’imminente arrivo di due rifugiati politici provenienti dalle zone ‘calde’ dell’Africa: Togo e Costa d’Avorio. Terre dilaniate dalla guerra civile dove si sta tentando di tutto per salvare il salvabile degli accordi di pace. Dove per la crisi umanitaria in atto si chiedono maggiori aiuti per sostenere i profughi che, una volta fuori dal proprio paese, non trovano sempre una sistemazione dignitosa per sé e per le proprie famiglie. E un significativo progetto di integrazione razziale e politica, in tal senso, arriva proprio dall’Alta Irpinia. Un intervento reso possibile grazie alla realizzazione, presso gli ambienti acquisiti al Patrimonio comunale di Conza della Campania per tramite del Parco Archeologico, di una Casa d’accoglienza per rifugiati politici, che circa un paio di settimane fa ha ricevuto l’ok definitivo da parte del Ministero dell’Interno, il quale ne ha approvato l’aiuto finanziario, e della Regione Campania. Una struttura in grado di accogliere fino a 15 unità, fortemente voluta e sostenuta dal sindaco Farese e dall’assessore comunale alle Politiche sociali, Giuseppina Di Roma. Un progetto che si è reso fruibile grazie al concreto appoggio dell’assessorato regionale al ramo di Rosetta D’Amelio e del Piano sociale di zona di Lioni, oltre che dell’Arci, che ne hanno curato insieme la delicata fase di studio, ricerca e impostazione. I due esuli, di cui ancora non sono disponibili gli screening identificativi, dopo un’accurata disamina anagrafica, saranno dislocati nei prossimi giorni presso l’oasi felice di Conza della Campania. E saranno il tramite per la concretizzazione di un vero e proprio scambio culturale con gli abitanti della zona, nella speranza di una piena e solidale integrazione all’interno del tessuto sociale del paese. E’ questa la speranza del primo cittadino conzese, che ricorda anche i risvolti occupazionali di un’opera di tale calibro: “Quest’esperienza darà peraltro possibilità di lavoro a un po’ di persone. Servirà infatti personale specializzato per l’assistenza psicologica, linguistica, didattica, oltre che per le pulizie, i servizi di mensa e quant’altro. Un grosso impegno, insomma, per tutta la comunità che dovrà darsi da fare per accogliere con grande cordialità e spirito di ospitalità due persone che potranno magari rivelarsi una risorsa per lo stesso comune”. L’assessore Di Roma spiega infine la profonda natura del progetto: “Ci teniamo, con questa iniziativa, a dare un forte contributo a chi viene abbandonato dal proprio paese per motivi politici, inserendolo nella nostra comunità. E’ la prima volta che ci cimentiamo in un’esperienza del genere e ci crediamo fortemente. Per questo stiamo andando avanti con grande entusiamo”. (di Antonietta Miceli)
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