Ristabilito in Irpinia l’accordo integrativo regionale per i medici della continuità. “Nella seduta del Comitato Regionale della Campania, svoltasi nella giornata del 12.03.19 , il Sindacato medici italiani (Smi) ha sollecitato ed ottenuto il ripristino delle quote economiche spettanti ai medici della Continuità Assistenziale – dichiara Luigi De Lucia, segretario regionale dello Smi – che da tempo nella provincia di Avellino l’Asl, in modo unilaterale ed antisindacale, aveva autonomamente ed illecitamente sospeso agli operatori sanitari”.
“Lo Smi ha fatto presente che l’articolo 9 comma 3 del Vigente Accordo Integrativo regionale recita tenuto conto dei compiti di cui all’art 5 punto sei del presente Capo ed in considerazione che la Campania presenta in rapporto il più alto tasso di natalità, ma anche il maggiore tasso di morbilità e mortalità infantile, al fine di razionalizzare massimamente l’intervento della urgenza in una fascia di età ad elevato rischio anche tramite una adeguata formazione degli operatori, le parti concordano che ai medici di Continuità Assistenziale è corrisposta una indennità oraria di € 3,00 per ora di attività svolta. La corresponsione dell’indennità decorre dal primo ottobre 2003”.
“Quindi tale prestazione poteva anche essere supportata da una adeguata preparazione degli stessi operatori sanitari ma che, in eventuale assenza della stessa, la predetta prestazione come dato oggettivo effettivamente espletato, andava non solo fornita ma soprattutto retribuita”.
“La ricezione della corretta applicazione della norma presso il Comitato ex Art. 24 della Campania ha permesso, grazie alla tenacia ed alla fermezza della mia parte sindacale – prosegue De Lucia – di ripristinare quanto lecitamente dovuto ai medici di Continuità Assistenziale”.
Secondo il sindacato medico, il motivo del mancato pagamento era chiaramente pretestuoso: infatti la mancata formazione, inadempienza dell’Asl di Avellino, veniva adottato come causa: “Lo Smi ha assolto, in questo modo – conclude il segretario regionale – a uno dei compiti essenziali del sindacato: difendere sempre i diritti della categoria medica”.