Mercogliano/Atripalda – Tre temi caldi: legge elettorale, gestione del territorio, appartenenza politica. Due le tappe di un tour elettorale ‘anomalo’: Mercogliano ed Atripalda. Uno il protagonista: Ciriaco De Mita. Il leader della Margherita (accompagnato dai consiglieri regionali Mario Sena e Luigi Anzalone, dall’assessore regionale Enzo De Luca e dal candidato alla Camera dei Deputati, Franco Maselli) continua a tener banco. Attacchi ad un Governo, quello centrale, “insufficiente in termini di mezzi e facoltà”. Ma anche riflessioni e critiche che non hanno risparmiato nessuno. Compreso lui. Una sana autocritica che prende spunto da un principio base: politica uguale organizzazione dei servizi sul territorio. “Il ruolo della politica è quello di coordinare, non di imporre, la gestione delle Istituzioni attraverso un salto di qualità delle stesse. I governi locali non si accontentano più di sopravvivere ma sono consapevoli del ruolo che svolgono. Sono soggetti attivi e responsabili dell’organizzazione territoriale. Compito, dunque, della politica è quello di fornire risposte a esigenze che richiedono un supplemento di impegno”. Impegno che sembra non avere età. De Mita rimanda al mittente ‘timbri’ che poco si addicono alla ragion di stato. “Mancino ed io siamo stati più volte definiti ‘la storia e al contempo la negazione della storia’… come se l’intelligenza si misurasse con l’età”. E ancora. “Abili ma non predisposti al ricambio generazionale… probabilmente siamo solo svantaggiati dal fatto di ‘essere stati’. Ma se il nuovo che avanza ottiene questi risultati credo debba solo interrogarsi sulla propria inutilità”. “Le logiche locali prevalgono su quelle generali – continua De Mita – il consenso alla base della legittimazione della classe dirigente è localistico, ragione per cui i criteri territoriali prevalgono su quelli dell’appartenenza: i cambi di casacca sono un fenomeno diffuso. È qui che la politica gioca un ruolo di rilievo. Contro le frammentazioni. Contro l’arresto della crescita, molto più pericoloso della mancata crescita. E la Regione rappresenta il punto focale di questo nuovo modo di intendere la politica del territorio”. De Mita chiude l’incontro con una nota di nostalgia. “Nessun comizio… ma una riflessione: la qualità della politica non è data né dall’età né dai mezzi, ma dalla capacità di dare motivazione ai bisogni”. (di Marianna Morante)
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