Consorzio A4, i sindaci contro Foti: “Vuole accentrare poteri”

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La battaglia relativa alla governance del nuovo Ambito Territoriale Sociale A04 prosegue: è di questa mattina una nota a firma di “quasi” tutti i Sindaci dei territori coinvolti con l’esclusione degli assenti, Pasquale Ricci, Sindaco di San Martino V. C., Antonio Aufiero, Sindaco di Pratola Serra e Valentino Tropeano, Sindaco di Montefredane, con la quale si ricorda al Sindaco Paolo Foti che è giusto condividere le scelte nel rispetto di ciascuna comunità.
Con deliberazione della Giunta Regionale n. 320 del 03 luglio 2012 la Regione Campania ha posto in essere la “modifica degli ambiti territoriali sociali e dei distretti sanitari” cosa che si è riversata su tutti gli Ambiti della Campania e ha interessato anche l’ormai ex Ambito A4 che, così come ri-disegnato, comprenderà, oltre ai quindici comuni originari, Altavilla Irpina, Capriglia Irpina, Cervinara, Chianche, Grottolella, Montefredane, Petruro Irpino, Pietrastornina, Prata di P.U., Pratola Serra, Roccabascerana, Rotondi, San Martino V. C., Torrioni e Tufo, anche quello della città di Avellino.
Di seguito, per meglio comprendere la questione si riportano alcuni stralci della missiva inviata al primo cittadino di Avellino e, per conoscenza, al Presidente del Consiglio Comunale di Avellino, Livio Petitto ed al Dirigente Regionale del Settore Politiche Sociali, Antonio Oddati.
Il testo integrale dell’art. 30 – D. Lgs. 267/00 recita:
1. Al fine di svolgere in modo coordinato funzioni e servizi determinati, gli enti locali possono stipulare tra loro apposite convenzioni;
2. Le convenzioni devono stabilire i fini, la durata, le forme di consultazione degli enti contraenti, i loro rapporti finanziari ed i reciproci obblighi e garanzie;
3. Per la gestione a tempo determinato di uno specifico servizio o per la realizzazione di un’opera lo Stato e la regione, nelle materie di propria competenza, possono prevedere forme di convenzione obbligatoria fra enti locali, previa statuizione di un disciplinare-tipo;
4. Le convenzioni di cui al presente articolo possono prevedere anche la costituzione di uffici comuni che operano con personale distaccato dagli enti partecipanti, ai quali affidare l’esercizio delle funzioni pubbliche in luogo degli enti partecipanti all’accordo, ovvero la delega di funzioni da parte degli enti partecipanti all’accordo a favore di uno di essi, che opera in luogo e per conto degli enti deleganti.
La nota, nelle parole dei dodici firmatari, precisa ancora: “Nel successivo art. 31 del TUEL, il legislatore statuisce la differenziazione per quote consortili, deducendosene che, per la Convenzione ex art.30, tale possibilità non è prevista. Per tale considerazione, i diversi Comuni dell’ex Ambito A4, durante il periodo di commissariamento della città Capoluogo, non hanno inteso approvare lo schema di Convenzione e Regolamento proposti che contenevano elementi difformi da quanto innanzi. Tra l’altro, la maggioranza di detti Comuni inviarono, con traccia nel protocollo di codesto Comune, una proposta di Regolamento del Coordinamento Istituzionale in uno ad una proposta di Regolamento del Gruppo Tecnico di Piano – quale struttura tecnica intercomunale istituita per l’elaborazione del Piano Sociale di Zona del nuovo assetto A04 ex DGC 320/2012 e della progettazione a valere sui fondi PAC – di cui non si è avuto mai un riscontro”.
I sindaci, compattamente, vanno avanti facendo notare la loro “perplessità per la richiesta del comune di Avellino di approvare la medesima proposta già respinta come da verbale n. 3 del 7/03/2013 – per altro mai ratificato dal Coordinamento Istituzionale in uno ai verbali n.1/2012 e n. 2/2013) – ed inviano, in allegato, nuovamente, i Regolamenti innanzi indicati al fine di consentire l’utile conoscenza da parte della S.V. e allo scopo che vengano inseriti all’ordine del giorno della prossima riunione”.
La nota poi prosegue facendo riferimento all’ultimo incontro ufficiale tra i comuni interessati. “Considerato che la riunione del 26/07/2013, all’atto della discussione del Regolamento, è stata interrotta dall’abbandono della Presidenza (dal Vice Sindaco La Verde), si ravvisa che il Comune di Avellino possa incorrere in serie responsabilità, essendo protagonista unico del presente impasse e che, dalla data della DGRC n. 320/2012, il Comune di Avellino ha convocato i rappresentanti degli enti del nuovo Ambito solo 5 volte, non aderendo alle richieste di convocazione più volte sollecitata dagli altri Sindaci anche dinanzi agli Organi Prefettizi. E’ bene anche ricordare, per rafforzare quanto sia d’interesse del Comune di Avellino affrontare con veloce determinazione la questione, che pende ricorso innanzi al Signor Presidente della Repubblica ai sensi dell’Art. 8 DPR 21/11/1971 n. 1199, presentato lo scorso 14 maggio dal Consorzio Pubblico dei Servizi Sociali Ambito A4 (per quanto di seguito si argomenta) contro il Comune di Avellino”.
Inoltre, sempre nella stessa missiva si legge: “Le si allega, altresì, copia della bozza di verbale della riunione del 26/07/2013 da cui potrà evincere che non è possibile considerare come costituito l’Ufficio di Piano (…) appare conseguenziale che sia la nomina del Coordinatore, che la costituzione dell’Ufficio di Piano, devono e possono avvenire successivamente alle dovute approvazioni di cui innanzi, da parte dei Consigli Comunali e a seguito di firma dei Legali Rappresentanti degli Enti ad associarsi; non è possibile che il Comune Capofila decreti in merito, essendo prerogativa espressamente posta in capo al Coordinamento Istituzionale, dopo i passaggi appena evidenziati”.
Ma la questione continua, i dodici sindaci puntualizzano ancora: “I verbali nn. 1/2012, 2/2012 e 3/2013, non possono essere considerati deliberazioni cogenti, per i motivi espressi ai punti innanzi, e perché, tra l’altro, non è loro seguita la dovuta pubblicazione sul sito – albo on line, rendendoli nulli ope legis, e per questo motivo, a salvaguardia del Comune Capofila, se ne era proposta la approvazione nella seduta del 26/07/2013; è singolare il rifiuto di tale proposta dato che i citati verbali sono utilizzati dal Comune Capofila a sostegno delle sue tesi, ma lo stesso non consente la loro approvazione”.
Viene poi fatto notare, puntando sull’applicazione della norma, che: “Il comune di Avellino, negli schemi di Regolamento e Convenzione ex art. 30 proposti, provoca le seguenti considerazioni: l’idea di un voto pesato – si ribadisce – non è coerente con la convezione ex art. 30 D.Lgs 267/2000; il voto pesato di Avellino, come proposto, del 49,16%, di fatto è uno schiaffo alla democrazia e un’offesa alla dignità degli altri Comuni, non potendo in nessun modo costituirsi una maggioranza senza il Comune di Avellino; la scelta irrevocabile del Comune Capofila è una rigidità inutile e pericolosa per il Comune Capofila medesimo, in quanto, sia le sue condizioni politiche potrebbero mutare (e transeat!), sia la sua capacità di indebitamento potrebbe costituire ostacolo alla erogazione dei servizi; analogo discorso del punto innanzi vale per la Sede, per il Coordinatore e per l’Ufficio di Piano; se il Comune capofila è Avellino, cosa non in discussione sia nella prospettiva di temporaneità sia in quella della definitività, a cosa serve pretendere quanto innanzi? La presa di possesso della sovranità degli altri Comuni, resi inutili sia alle discussioni, alle decisioni, al dovuto controllo, è decisamente inaccettabile! dovrebbero invece, il buon senso e la viva preoccupazione democratica, favorire l’applicazione di meccanismi di ceck and balance (controllo e bilanciamento reciproco), indicando quell’insieme di soluzioni politico-istituzionali finalizzate a mantenere l’equilibrio tra i vari Enti dell’Ambito per evitare l’assolutismo e salvaguardare i cittadini”.
“È opportuno evidenziare – proseguono ancora – che la scelta, all’epoca, della forma giuridica consortile, fatta dai Sindaci dell’ex ambito A4, sostenuta pubblicamente dal dott. A. Oddati (Dirigente del Settore Politiche Sociali della Regione Campania) e suggerita dal Piano Sociale Regionale 2010/2012, era stata esperita per risolvere tutte le problematiche innanzi esposte e anche per le carenze in pianta organica dei Comuni aderenti, per l’ampiezza del territorio e per favorire la stabilizzazione del sistema di interventi e servizi sociali. In questa ottica la perdita non sostanziale di sovranità, comunque espressamente prevista dalla norma, era accettata dai Consigli Comunali per i vantaggi di cui innanzi e per poter contrarre mutui non gravanti sui bilanci, per la facilità di perseguire decisioni, efficienza ed efficacia nella erogazione dei servizi su un territorio ampio e complesso, con conseguente possibilità di contrattualizzare personale, cosa impossibile per qualsiasi Comune, anche per quello di Avellino, per i vincoli di legge. Non risulta, in conclusione, per consentire alla S.V. un ragionamento obiettivo, che la norma nazionale e regionale abroghi i Consorzi dei servizi sociali esistenti, anzi si veda la Parere n. 10/2013/SRCPIE/PAR della Corte dei Conti per il Piemonte”.
Infine, i sindaci del Consorzio A4, chiariscono, ancora una volta, la loro posizione: “La S.V. può valutare, quindi, l’ingresso del Comune di Avellino, con le dovute salvaguardie, nel Consorzio A4, stante il divieto di costituire nuovi consorzi (Parere n.135/2013 Sezione di Controllo Corte dei Conti per la Campania), e proseguendo nella volontà mai negata dal Comune di Avellino e ribadita nel verbale n.4/2013 di considerare l’ipotesi consortile”.

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