Consiglio incandescente: duro scontro tra Galasso e De Fazio

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Avellino – Consiglio comunale: si procede all’appello. 27 presenti, la seduta è valida. Si riprende, ma non senza la precisazione di Gennaro Romei, capogruppo dell’Udc. Un botta e risposta con Vetrano sulla validità dell’assise: “Da una ricerca effettuata – spiega Romei – la scorsa seduta era viziata. Si sarebbe dovuta riconvocare la conferenza dei capigruppo”. Non così per il Presidente del Consiglio che avalla la sua affermazione con “precedenti accertamenti condotti dall’Esecutivo”. “Questione risolta”… o quasi, si procede alla surroga tra le fila del Fiorellino: Giacobbe subentra al neo assessore Antonio Genovese. Segue un minuto di raccoglimento per ricordare le figure di Guido Pastena, Iannuzzi, Carmine Fumo ed Enrico Laudati. E ancora. Le felicitazioni per Nicola Mancino vicepresidente del Csm. Dopo le forme, si passa alla ‘sostanza’. Polemico l’intervento del neo consigliere della Margherita Giacobbe che richiama l’intero collegio: “In questa città la precarietà sembra normale: parcometri, immondizia… Se noi siamo i consiglieri dei politici di turno, io non ci sto”. Una critica “costruttiva” la sua che incalza: “Cerchiamo di smetterla con la politica degli annunci, ma siamo concreti”. Ma è il sindaco Galasso a restituirgli ‘pan per focaccia’: “Probabilmente essendo stato fuori dalla casa comunale, non è a conoscenza di quanto fatto”. Non si risparmia, invece, il vice presidente dell’assise nonché esponente di Libera Città, Antonio De Fazio. “Ho avuto notizia dell’annullamento dei finanziamenti relativi al Por Campania e alla misura 5.1. In particolare per il tunnel di Piazza Libertà sono stati revocati 1.854.162 euro. 225 mila per la riqualificazione di Piazza Kennedy. 76.500 euro per Piazza Aldo Moro. Vorrei sapere se questo è dovuto ai soliti ritardi dell’amministrazione”. E ancora. “questa seduta rischia di essere nulla e sarebbe l’ennesima brutta figura. Con la forza non si governa”. Rincara la dose Nicola Poppa esponente del Fiorellino che interroga l’assessore all’ambiente Antonio Spina “…rispetto ad una discarica che si sviluppa all’interno di Palazzo Sarchiola… e se è il caso di bonificare l’area”. E poi una precisazione: “All’ordine del giorno non compare il Teatro Gesualdo, la cui discussione è stata sollecitata più volte”. A Giova lo screening delle circoscrizioni per il disagio sociale in cui versa la città di Avellino. Segue l’intervento del capogruppo di Alleanza Nazionale Giovanni D’Ercole che chiede notizie, sempre a Spina, in merito al bando relativo ai consulenti ambientali. “Perché – precisa D’Ercole – alcuni hanno presentato domanda ma non sono mai stati convocati per un colloquio”. Ed è di nuovo il numero due di Palazzo di Città ad attirare le ‘critiche’ del Consiglio. Questa volta, però, la polemica è tutta interna al partito. Il compagno dello Sdi Mattia Trofa attacca Spina sul “raccapricciante stato di abbandono in cui versa Avellino”. “Una città a rischio” anche per Romei che snocciola una sequenza di “pericoli urbani”. A cominciare da presunte gare automobilistiche per finire ai ‘rischi’ che si incorrono nei giardini di piazza Kennedy. La parola passa al consigliere del Campanile Bruno Di Nardo. Il tempo di aprire bocca… e per “questioni di tempo e di regolamento salta l’intervento”. “Succede solo alle forze dell’Udeur – ribatte dietro le quinte -. Sembra che ci sia poca considerazione nei nostri confronti”. La discussione a Piazza del Popolo sfiora, come prevedibile, anche la questione estate. In particolare “l’inadeguatezza” del sito scelto per il concerto di Gigi D’Alessio per il quale si stima un’affluenza di circa 70mila persone. Risponde alle interrogazioni mosse il sindaco Galasso che replica alle istanze di De Fazio e D’Ercole. Sui fondi Por precisa: “Nessuna perdita, solo la rimodulazione degli stessi”. E sul fronte ‘D’Alessio’ assicura: “Abbiamo stilato un piano strategico”. L’altro punto all’ordine del giorno: la crisi comunale e si infiamma la seduta. De Fazio attacca a muso duro il primo inquilino di Palazzo di Città… “reo – a suo dire – di prendere ordini da Adiglietti”. “E’ più dignitoso ammettere il fallimento della sua Giunta e affidare il futuro della città ai cittadini che con il loro voto sceglieranno un nuovo sindaco e un nuovo Esecutivo anziché continuare ad essere sordo e a dire che tutto va bene”. Immediata la replica: “Non prendo ordini da nessuno. Tanta demagogia mi infastidisce. Questa è una coalizione. Chi si trova bene è bene, altrimenti ognuno faccia le proprie valutazioni… E’ comodo scaricare sugli altri le responsabilità di un passato di nove anni. Adesso basta con le strumentalizzazioni in ogni occasione”. Ma il confronto-scontro si anima ancora di più… e De Fazio abbandona l’aula. “Mi rifiuto di parlare di fronte a queste aggressioni verbali. – continua il Sindaco – Tutti dicono che la squadra non c’è ma bisogna capire se è una questione di allenatore o di componenti”. Dopo aver illustrato ancora una volta le ragioni della sostituzione in Giunta chiedendo scusa all’intero Consiglio, per i toni usati, Galasso rimarca un concetto: “Se questo deve essere il modo di andare avanti per altri tre anni, ragioniamoci sopra. Lo dico a tutti perché ci deve essere rispetto reciproco. Non possiamo fermarci di fronte ad una città che è in difficoltà: una situazione, questa, che non abbiamo voluto noi”. E… la discussione continua.

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