Congresso Udeur: Mastella in città per il “Partito del Sud”

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Avellino – Sarà una nascita o una rinascita. Questo non è dato per ora saperlo. Mancano meno di due settimane al congresso dell’Udeur provinciale, poi si vedrà il da farsi. Il 12 giugno 2008 potrebbe essere un’altra data storica per gli udeurrini irpini. Il fondatore e segretario nazionale del Campanile, Clemente Mastella, decreterà le sorti del partito e non solo. Al momento l’Udeur, almeno in provincia, vive una fase di disorientamento. Dopo la prima clamorosa uscita di Nino Musto, approdato all’Udc di Pionati e adesso leader irpino della corrente ‘Cristiano Sociali’ e la seconda di Pasquale Giuditta, cognato di Mastella ed ex parlamentare udeurrino, oggi passato alla quota “popolari” per il PdL, il partito sembrerebbe vivere una fase di stallo. Se poi ci si aggiunge il potenziale passaggio di Franco Lo Conte al Pd, la questione è ancora più complicata. Un partito ferito, ma non morto. Ne è convinto Pino De Lorenzo, capogruppo dell’Udeur al Comune di Avellino. “Il partito c’è nonostante la gestione collegiale. Non abbiamo un rappresentante provinciale, ma nel nostro piccolo contribuiamo nelle vicende politiche locali”. Stando ai beninformati, Mastella al Samantha Della Porta riorganizzerà la macchina del Campanile e dopo l’estate presiederà all’elezione dei massimi vertici in Irpinia. Bisogna, comunque usare il condizionale anche nell’ottica degli ultimi risvolti politici sia alla Provincia che al Comune capoluogo. Dalle ceneri dell’Udeur, infatti, il leader di Ceppaloni potrebbe fondare un nuovo soggetto che indicativamente sarà battezzato con il nome di Partito del Sud. Se così fosse, allora, potrebbero prendere corpo nuove alleanze, e perché no, assistere a qualche grande ritorno. Messa in soffitta l’ormai massima di vita di Mastella alla vigilia delle sue dimissioni da Ministro della Giustizia: “ Mi dimetto perché tra l’amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo. Avrei potuto operare sottili distinguo. Mi dimetto per essere più libero, umanamente e politicamente”, si apre per il popolo del Campanile una nuova stagione. Poi… tutto il resto è storia. (mar.ma)

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