Solofra – In merito alla vicenda congressuale del Pd in provincia di Avellino e nel particolare per quanto riguarda la ‘battaglia’ interna in corso tra i democratici di Solofra, si registra la nota di Paolo De Piano, consigliere comunale a Palazzo Orsini e primo promotore dei Comitati per Renzi in Irpinia.
Così il medico solofrano in una nota: “Non sono iscritto a nessun partito, nè lo sono mai stato in passato e da sempre – spiega – La competizione elettorale ed amministrativa del 2012 a Solofra si è svolta tra liste civiche, dove, tra le altre, in quella da me capeggiata risultarono anche candidati iscritti di SEL, IDV e PSI ed in quella dell’ attuale Amministrazione in carica oltre, tra gli altri, iscritti del Pd, anche iscritti Dell’UdC, lo stesso partito ad un cui rappresentante il dirigente Forgione riferisce aver negato l’iscrizione al Partito Democratico. Mi dispiace Andrea Forgione abbia scelto, e piuttosto intempestivamente, i media per eccepire primogeniture e vicende legate alla celebrazione congressuale, avendolo potuto fare in altre sedi e di persona o in pubblici dibattiti, considerato che in più occasioni, e da circa un anno e mezzo, e comunque dall’ inizio dell’ attività dei simpatizzanti di RENZI ad Avellino, è capitato di essere stati insieme presenti ad incontri e convegni”.
“Mi rattrista questa infondata richiesta di conventio ad excludendum avendo immaginato, e risultandone convinto, che l’ obiettivo del Pd nazionale e provinciale, ed evidentemente dei suoi dirigenti, fosse quello di proporsi per politiche inclusive che allargassero la base di consenso e partecipazione democratica a fette di cosiddetta società civile che ovviamente avessero in animo ideali di equità, giustizia sociale e solidarietà.
Capisco che la minaccia di intrusione possa suscitare timori in chi, militante di vecchio corso, immagina oscurata la propria fisionomia e la propria storia politica, ma, per quello che mi riguarda, ho sempre considerato che la qualità dell’impegno politico debba riscontrarsi nella capacità di convincimento e persuasione dei propri ideali e che questo sia il traguardo vittorioso, soprattutto di chi ha vissuto forte delle sue granitiche ragioni, senza gelosie e complessi di accerchiamento nella solitaria torre d’avorio, né tantomeno vittima della presunzione proprietaria del partito di appartenenza in virtù della quale si approva e sanziona con disinvoltura, concedendo o meno, arbitrariamente, tessere e patenti di democrazia e civismo”.
“Certo, le considerazioni di Andrea Forgione mi obbligano ad una coraggiosa riflessione sull’ opportunità dei miei amici e mia di affrontare una assise congressuale che mi aspettavo virtuosa e che risulterà certamente essenziale, a mio avviso, per le sorti del nostro Paese e della nostra Provincia, e che per questa ragione stessa abbia l’obbligo di pretendere partecipazione aperta e spirito costituente, fuori da logiche di parte che hanno zavorrato e fatto naufragare le competizioni elettorali e l’agire politico della sinistra di governo nel nostro Paese. Voglio anche io, come ha fatto Andrea Forgione, associarmi alle lodi rivolte all’on. Luigi Famiglietti ed a Salvatore Antonacci. Ad essi va riconosciuto lo straordinario lavoro svolto e la passione contagiosa con la quale si stanno cimentando in questa opera di rinnovamento ed impegno civile”, conclude De Piano.
Redazione Irpinia
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