Grande attesa per lo spettacolo che il noto attore e presentatore Giorgio Panariello terrà al teatro Carlo Gesualdo, “Faccio del mio meglio”. Si tratta del primo appuntamento della rassegna “Comici” edizione 2006/2007. Panariello sarà di scena al comunale di Avellino sabato 16 alle ore 21 e domenica 17 dicembre alle ore 18.
Giorgio Panariello torna dal vivo in teatro con one man show “Faccio del mio meglio”, un recital che raccoglie il sale del suo repertorio recente: dagli irresistibili monologhi dove sfiora in maniera sarcastica la satira sociale e affronta in maniera comica,col suo inconfondibile stile, i vizi dell’ uomo nella quotidianità. Non mancheranno a questo appuntamento i suoi personaggi più noti. Ci sarà anche spazio per nuovi monologhi e nuovi personaggi che nasceranno e cresceranno serata dopo serata, durante la tournee, arricchendo così il già vasto mondo immaginario del comico toscano. Uno spettacolo comico, col grande ritmo che ha sempre caratterizzato gli spettacoli di Panariello, senza trascurare una pennellata di poesia. Tanta satira di costume, qualche riferimento alla cronaca, nessun cenno alla politica, persino un pizzico di Shakespeare. Sono gli ingredienti di “Faccio del mio meglio”, il nuovo spettacolo di Giorgio Panariello presentato anche al teatro Calabresi di San benedetto del Tronto, in anteprima nazionale dalla società Anno Zero e Star management, col patrocinio del comune e di Sergio Spina. Supportato dalla regia di Giampiero Solari, il comico toscano ha proposto una serie di monologhi centrati sulle manie della società contemporanea, prendendo di mira l’ossessione della cura del corpo, il linguaggio dell’sms, le manie dell’enogastronomia.
Il tutto senza rinunciare ai suoi personaggi storici, da Renato Zero a Merigo, dalla signora Italia a Naomo, portati quasi tutti in scena attraverso dei filmati proiettati su un maxi schermo posto su un fondale, unico accessorio in una scena altrimenti spoglia. Nelle due ore e mezzo di spettacolo un solo riferimento alla cronaca, quello affidato al macellaio Pio Bove che a un cliente che chiedeva come liberarsi di liberarsi della suocera propone di darle del “polonio”, chiaro riferimento alla vicenda della spia russa avvelenata a Londra. Ma l’obiettivo di Panariello è soprattutto la società contemporanea, a cominciare dalla coppia moderna, dove “l’uomo va in palestra, la donna pedala in aria, e al bimbo chi dà da mangiare?”. Anche l’enogastronomia viene derisa nell’incontro tra il sommelier, che ha portato tutto tranne il cavatappi, interpretato da Carlo Pistarino e l’ubriacone Merigo.
Al linguaggio degli sms, poi, Panariello contrappone la bellezza dei sonetti di Shakespeare o dei versi di Dante. Più in generale, il comico invita uomo e donna a comunicare di più tra loro, e, a beneficio del gentil sesso, rivela che la scusa principale di lui per andare con l’amante è la partita di calcetto: “Dicono di non chiamarli al cellulare perché non c’é campo e, infatti, il campo non c’é, ma quello da calcetto”.
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