Avellino – Le rogne per il Comune di Avellino non si esauriscono. A complicare la vicenda cittadina ci pensa lo Sdi, che nelle persone del capogruppo consiliare Mattia Trofa e dell’esponente cittadino nonché componente dell’esecutivo provinciale Gabriele Acocella, rimarca concetti non nuovi. Questa volta niente più parole ma frasi scritte e firmate. Trofa e Acocella prendono le distanze – attraverso un documento consegnato ieri mattina al sindaco Galasso – dalla partecipazione al tavolo politico e non solo. Dicono a chiare lettere: “Usciamo dalla maggioranza”. E spiegano il perché: “C’è la mancanza di qualsivoglia apertura da parte del sindaco ad un confronto inerente – si legge nel documento – alle questioni proposte dal gruppo consiliare dello Sdi e dal segretario della sezione cittadina ‘E. Papa’ Gabriele Acocella. Posizioni queste sostenute peraltro da un’autorevole e ampia parte dello Sdi attraverso i massimi rappresentanti istituzionali in ambito provinciale e regionale. Prendiamo atto della fine, per quanto ci riguarda, della verifica politica ancora in corso a Palazzo di città che si chiude allo stato con l’uscita dalla maggioranza del partito dello Sdi, dalla prima ora parte integrante della coalizione di centro sinistra. Confidando comunque in un gesto da parte del primo cittadino che consenta la ripresa di un dialogo”.
Insomma la componente Trofa e company fa sul serio: va avanti e rompe pur tenendo aperta la porta del confronto ma a patto che il primo inquilino accolga le questioni poste. E dunque, stop alla “chiusura verbale” che in parole spicciole si traduce nella ridefinizione della politica ambientale nella quale, parte della Rosa nel Pugno, non si ritrova. Ancora una volta nel mirino il ‘compagno’ Spina (assessore e vice sindaco). Una posizione nota ormai da tempo che ora diventa pregiudiziale per continuare un percorso comune targato Ulivo cittadino. “Non ci ritroviamo sulla politica ambientale – ha commentato Trofa – portata avanti dall’assessore Spina. Chiediamo al sindaco un riequilibrio tra le due anime dello Sdi”. In soldoni: “Questa componente chiede di essere rappresentata da una persona di propria fiducia”. E intanto il centrosinistra ‘monco’ – anche se rappresentato al tavolo da Costantino Severino, l’altra anima del partito – continua a confrontarsi fino a tarda sera per ricomporre un puzzle che ora manca di un tassello. I problemi restano anche se il margine del recupero adesso si intravede: la Quercia, dopo un conclave pomeridiano nella sede di via Serafino Soldi con segretario, capogruppo, consiglieri e assessori al completo, presenta le modifiche per la pace. Non pochi aggiustamenti nei quali trova spazio anche l’annosa questione della Global Service ‘tralasciata’ nel documento targato Galasso, e ancora la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili ma non solo. Fino a sera inoltrata si stampa e ristampa il documento del chiarimento. Mettere in calce la firma della pace sembra questione di ore. Dopodomani, con ogni probabilità, la sottoscrizione della ritrovata intesa. Al sindaco il compito di recuperare i ‘ribelli’ dello Sdi, e poi forse, sarà tutto finito. (Di Teresa Lombardo)
Redazione Irpinia
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