Avellino – Comune, si agitano le acque. Se fino a poche ore fa la schiarita sembrava esserci, ieri un nuovo colpo di scena. Dietro le quinte di Piazza del Popolo si consuma l’ennesimo strappo. E che strappo. La Quercia cittadina capitanata dal suo segretario Gerardo Adiglietti e dal capogruppo Sergio Barbaro, dopo l’’ammorbidimento’ (a patto di garanzie) di due giorni fa nel vertice blindato, chiama nelle segrete stanze il sindaco Pino Galasso. Un incontro-scontro che complica le trattative del chiarimento fissato per questo pomeriggio nell’Ente comunale alle 17. La Quercia avverte il primo cittadino: ‘Vogliamo i fatti altrimenti il nostro sarà un appoggio esterno’. Una posizione forte che non lascia presagire nulla di buono. Almeno è quanto riusciamo a sbirciare dal buco della serratura della casa comunale. E non è finita. Sembra che il capogruppo Barbaro abbia sottolineato: ‘Considerate i nostri assessori già dimissionari’. Dichiarazioni che pesano come macigni su un Ente che vuole andare avanti. Nessun chiarimento se non ci saranno i fatti: il riassetto vero dell’apparato burocratico in primis. Cosa sarà successo nel giro di poche ore? Certo è che il partito di via Serafino Soldi non ci sta a chiudere la partita a ‘tarallucci e vino’. Al sindaco, che esce dal conclave con faccia scura, la patata bollente. Cosa succederà a questo punto nelle prossime ore non è facilmente prevedibile. È proprio il caso di dire che mai come ora … in politica tutto può essere il contrario di tutto. (di t. lomb.)
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