Pasquale Manganiello – Paolo Spagnuolo, sindaco uscente di Atripalda, ha annunciato la propria formale adesione al Partito democratico. Le prospettive in vista del voto in primavera aprono nuovi scenari: salvo accordi difficilmente raggiungibili, per la presentazione della lista Pd sarà guerra aperta con l’attuale vicesindaco Luigi Tuccia.
La storia politica di Spagnuolo non rievoca di certo la fedeltà ad un singolo partito. La fascia tricolore di Atripalda, facendo un paragone calcistico, potrebbe fare concorrenza ad Ardemagni in quanto a cambi di casacca.
Spagnuolo, infatti, è passato da Alleanza Nazionale alla Margherita, poi Udc (partito col quale è stato eletto sindaco), Italia Futura di Montezemolo, Scelta Civica (per un periodo segretario provinciale) ed oggi, quindi (per il momento), Partito Democratico.
Non male visto che si parla di dieci anni di attività politica.
Non è detto che Spagnuolo, proprio come il bomber biancoverde, non riesca a trovare il proprio habitat naturale a Via Tagliamento, pescando il jolly della rielezione, così come Ardemagni è riuscito a trovare l’ambiente ideale nel capoluogo irpino, diventando il trascinatore del lupi sul rettangolo di gioco.
Non sappiamo se il primo cittadino ogni volta abbia baciato la maglia e dichiarato di aver sempre sognato di giocare in quel club, ciò che è certo è che ad Atripalda c’è già una vecchia gloria che vuole la maglia numero 9. Si chiama Luigi Tuccia, da vicensindaco ha fornito numerosi assist, ma ora vuole mettersi in proprio e diventare capocannoniere.
Insomma una vera sfida nella sfida, un derby interno da 1×2. Previsioni dal punto di vista delle tessere parlano di uno Spagnuolo molto attivo. Trapela, infatti, che grazie alla procedura online il primo cittadino abbia portato in dote un numero sostanzioso di adesioni al Pd.
“Io sono il sindaco in carica e l’unico partito che mi ha sempre sostenuto e continua a sostenermi è proprio il Partito democratico” – ha dichiarato Spagnuolo ad Orticalab. La legittima richiesta di “investitura” in vista delle prossime amministrative potrebbe trovare riscontro in tempi brevi. Appare fantascientifico, infatti, che la formalizzazione dell’adesione al partito di Renzi non venga poi ricambiata con l’appoggio del Pd alle prossime elezioni.
D’altra parte il consigliere provinciale Tuccia, molto vicino alla componente che fa capo a Rosetta D’Amelio, difficilmente accetterà di buon grado questa decisione.