E’ durato circa due ore il delicato intervento chirurgico eseguito al ‘Moscati’ che ha salvato la vita a un paziente che presentava un catetere stimolatore spezzatosi nel corso di un impianto di Pace Maker definitivo eseguito in un’altra struttura ospedaliera. Grazie a un lavoro di squadra che ha visto coinvolti i professionisti delle varie Unità Operative del Dipartimento del Cuore e dei Vasi dell’Azienda Ospedaliera avellinese, l’operazione si è conclusa con successo. “Da una radiografia al torace il catetere appariva posizionato nell’atrio di destra, e in parte nella cava inferiore – racconta il dottor Attilio Varricchio che, insieme al dottor Emilio Di Lorenzo, entrambi del Laboratorio di Emodinamica e Cardiologia Interventistica del ‘Moscati’, ha eseguito materialmente l’intervento – Tale localizzazione, estremamente pericolosa per l’alta probabilità di trombizzazione del catetere, richiedeva una decisione immediata circa la scelta della strategia di rimozione: o chirurgica, attraverso un delicato intervento al cuore, o percutanea, di estrema complessità tecnica, mediante l’utilizzo di un cappio per agganciare il catetere e estrarlo all’esterno”. E un intervento al cuore avrebbe messo a rischio la vita del paziente, quindi l’équipe ha optato per la seconda soluzione, rivelatasi vincente. Dopo due ore di intenso lavoro, accelerato dalla constatazione che il catetere si muoveva e rischiava di raggiungere l’arteria polmonare, il ripescaggio è andato a buon fine. Questo intervento, che si va ad aggiungere alle 35 angioplastiche primarie eseguite in soli due mesi, rappresenta l’ulteriore conferma che il Servizio di Emodinamica dell’Azienda ‘Moscati’, diretto dal dottor Rosario Sauro, rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’intera sanità campana.
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