Come diventare croupier: formazione, attitudini, retribuzione

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Il settore del gioco d’azzardo è in grado di affascinare milioni di persone in tutto il mondo, e quelle che almeno una volta non hanno varcato la soglia di uno dei casinò online italiani sono davvero poche. Se non si rientra nell’ultima categoria, in tempi di crisi lavorativa, la professione del croupier dovrebbe essere presa in considerazione. Questo perché può risultare particolarmente interessante sia sotto il punto di vista della carriera, che sotto il profilo economico. Con questi presupposti, scopriamo insieme come diventarlo.

Il gioco d’azzardo: un settore in forte crescita

Prima di vedere come diventare croupier, è opportuno comprendere perché può valere la pena intraprendere un cammino professionale di questo tipo. Il settore del gioco d’azzardo è in grado di movimentare miliardi di euro in tutto il mondo, Unione Europea e Italia comprese. Parliamo di un mercato in forte crescita, in grado di catalizzare l’interesse di un numero sempre maggiore di consumatori.

Per comprendere meglio le dimensioni di questo fenomeno, basti sapere che nell’anno 2018 gli italiani hanno giocato per quasi 19 miliardi di euro, immettendo nelle casse dello Stato circa 10 miliardi di euro. Oggettivamente numeri interessanti, che chiaramente hanno destato anche l’interesse di molte società estere. Uno dei motivi di questa crescita è da ricercarsi nella maggiore regolamentazione a cui tutto il settore è stato sottoposto.

Esattamente come qualsiasi altra industria quindi, in un momento di condizioni economiche così favorevoli molto spesso le società di gioco sono alla ricerca di nuove figure professionali. Tra queste troviamo sicuramente quella del croupier, ovvero di quell’addetto che nei casinò ha il compito di accettare le scommesse dei giocatori, controllarne le puntate, e chiaramente pagarne le vincite.

Come diventare croupier: formazione e retribuzione

Abbiamo detto che il settore del gioco d’azzardo è piuttosto prolifico, soprattutto nella sua declinazione online. Sul mercato italiano infatti, sono numerose le nuove società come FantasyTeam che hanno ottenuto la licenza AAMS per operare nel rispetto delle normative. Alcune di queste offrono anche la possibilità di giocare live, con dei croupier in carne ed ossa a gestire il gioco.

Ad ogni modo, il primo e fondamentale passo da muovere per diventare croupier è quello di seguire dei corsi di formazione appositi. Solamente in questo modo è possibile ottenere le giuste competenze per svolgere la professione nel modo migliore. Oltre all’aspetto formativo troviamo anche alcune attitudini che possono favorire l’ingresso in questo settore lavorativo. Una di queste sicuramente è quella della velocità.

D’altronde è fisiologico: più la velocità del croupier sarà alta, maggiore sarà il numero delle giocate possibili al suo tavolo, tanto più alto sarà il guadagno del casinò. Oltre alla velocità però, è richiesta anche un’alta capacità di concentrazione. Un errore al tavolo da gioco può diventare causa di situazioni piuttosto sgradevoli. Da questo si evince come il croupier debba essere una persona particolarmente sicura di se stessa.

Al croupier è richiesta anche la fedina penale immacolata. Infine, ma non da ultimo, parliamo di una figura che dovrà avere un forte predisposizione con il cliente. Ovviamente non sono solamente gli incassi dei casinò ad essere interessanti, perché anche il guadagno del croupier può essere ritenuto di tutto rispetto. Questo significa che intraprendere una carriera di questo tipo può regalare buone soddisfazioni economiche.

La remunerazione chiaramente varierà a seconda di alcuni fattori. Il primo di questi è rappresentato dalla città dove il croupier presta la sua opera, ma anche la dislocazione del casinò inciderà moltissimo. Quasi inutile sottolineare come la fama della struttura completi il quadro delle variabili sulla retribuzione. Ciò significa che lavorando in casinò di grandi dimensioni, dove il giro di affari è notevole, è del tutto ovvio come il croupier possa guadagnare cifre più alte rispetto alla media di settore.