Avellino – Furto alle Poste Centrali di Via De Sanctis. Una banda composta da almeno otto persone sicuramente specializzata e non irpina, ha messo a segno un colpo di oltre un milione di euro. La cifra esatta non è stata infatti ancora stabilita in quanto sono ancora in corso le verifiche e gli accertamenti da parte degli Agenti della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica. Al momento è certo che sono stati portati via 100mila euro in contanti sottratti dalla cassaforte del direttore e 900mila euro di valori bollati… ma la cifra è destinata a lievitare e non di poco: a queste cifre da capogiro, infatti, si potrebbero aggiungere circa 650mila euro tra assegni circolari e bonifici. Il colpo è stato messo a segno la scorsa notte. I malviventi sono penetrati negli uffici attraverso le fognature. Si sarebbero calati da un tombino nel retro della sede centrale, dove ci sono i locali dell’ex ufficio pacchi e consegne, ed avrebbero raggiunto dopo un percorso di circa ventri metri il punto preciso che corrisponde con l’ufficio del direttore probabilmente con l’ausilio di cartine del sottosuolo. Dopo aver fatto un buco nel pavimento si sono introdotti nella sede per poi mettere a segno il colpo… non prima di aver disattivato l’allarme e l’impianto delle telecamere a circuito chiuso. I malviventi hanno studiato il furto nei minimi particolari procurandosi come avrebbero accertato gli inquirenti, non solo le cartine del sottosuolo ma dello stesso edificio che ospita le Poste Centrali. Come testimonia la notevole quantità di materiale ritrovato sul posto, i malviventi non hanno lasciato nulla al caso. Hanno portato con loro martelli pneumatici, prolunghe, martelli di varie dimensioni, torce e numerosi arnesi atti allo scasso. Insomma, il colpo non poteva e non doveva fallire come era invece accaduto qualche anno fa. Nel 1998 infatti il furto venne sventato grazie ad un incidente capitato ad un pedone che cadde in un fossato realizzato nell’asfalto di Corso Europa. Per soccorrere il malcapitato fu richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco: furono proprio i pompieri a scoprire che ignoti e malintenzionati stavano provvedendo alla realizzazione di un cunicolo che subito si disse avrebbe dovuto condurre alla posta o alla vicina Banca. Ma l’episodio più eclatante, che fu riportato anche dalla cronaca nazionale, risale a ben diciassette anni fa: era il 1989 quando la banda delle Poste riuscì ad asportare dall’Istituto di Via De Sanctis ben dieci miliardi delle vecchie Conio. Un furto che era stato portato a segno da tre napoletani: uno dei rapinatori riuscì a mettersi alla guida del furgone, che trasportava la posta, per poi introdursi all’interno dell’edificio di Via Pironti. Una volta raggiunto l’obiettivo, i tre armati scesero dal mezzo e si fecero consegnare il denaro che era custodito in cassaforte. Una rapina finita male però… dopo poco il colpo, uno dei malviventi fu identificato e alcune settimane successive alla rapina anche gli altri due componenti della banda furono assicurati alla Giustizia: nel corso del processo colui che riuscì ad entrare in possesso del furgone è stato condannato a differenza degli altri due che sono stati assolti. Da questa mattina, gli esterni e gli interni delle Poste vengono perlustrati minuziosamente dagli uomini della Questura che stanno provvedendo ad effettuare i rilievi. Due Agenti della Scientifica con l’ausilio dei pompieri, dopo aver indossato tute e maschere speciali, si sono calati nelle fognature alla ricerca di ulteriori indizi. Secondo indiscrezioni dell’ultima ora, sembrerebbe che qualcuno abbia notato un furgone bianco parcheggiato nei pressi dell’ufficio postale proprio durante la notte. (emil.bol.)
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