Colomba: “Vittoria di carattere… e ora pensiamo all’Albinoleffe”

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Avellino – Era il suo ritorno all’ombra del Partenio. Dopo diciassette anni, l’ex numero dieci biancoverde attraversato il manto erboso dell’impianto di via Zoccolari condendo il suo esordio ‘bis’ in terra irpina con una vittoria. Tre punti, che permettono ai lupi di rialzare la china e guardare al futuro con maggiore ottimismo: “Il calcio ci ha abituati a momenti di euforia, di esaltazione, ma anche di depressione”. Questo l’esordio di Franco Colomba, a colloquio con la stampa: “Quando si affronta un campionato si sa che sono tante le tappe da affrontare. Nelle prime due siamo arrivati primi e vorremmo continuare ad esserlo… però siamo consapevoli delle difficoltà che ci sono dietro l’angolo. Siamo contenti, perché abbiamo sbloccato la fase di stallo nella quale l’Avellino stava ormai da settimane, e questo significa che in ‘B’ si può anche vincere. La vittoria fuori casa di mercoledì contro il Catanzaro e la vittoria al ‘Partenio’ di oggi sulla Cremonese ci deve dare morale e convinzione e ci deve anche far valutare, con un po’ più di tranquillità, i nostri errori… perché è un conto valutarli quando si vince ed un conto valutare un errore, anche banale, quando le cose vanno male”. Il mister, ricordando gli Ultras che dagli spalti della Sud incitavano l’Avellino dei Tacconi, Juary, Dirceu e dello stesso Colomba, non può fare a meno di rivolgere una battuta “…siamo contenti anche per la nostra gente che da tanto tempo aspettava questa vittoria interna. Ora dobbiamo, semplicemente, continuare a lavorare e provarci e riprovarci sempre”. In merito alla prestazione dell’avversario il trainer dei lupi dichiara “…l’attacco della Cremonese, che nel primo tempo ha fatto una sola azione, è bastato a farci patire il goal. E ovvio che noi abbiamo bisogno dell’apporto di tutti. Dal centrocampo alla difesa, all’attacco. La squadra deve essere un corpo unico”. Sulle amnesie del reparto arretrato afferma: “Stiamo cercando la giusta tranquillità difensiva, ma non dimentichiamo che gli equilibri, nel calcio, sono la cosa più difficile da trovare. Se vuoi fare una squadra che attacca a spron battuto forse rischi indietro. Se vuoi fare un modulo troppo difensivo corri il rischio di non essere efficace in avanti. Ed è per questo che l’equilibrio forse è la cosa più giusta”. Colomba punta i riflettori sui tanti calci piazzati “…in uno di questi abbiamo anche segnato”, buone manovre ma è ovvio che oggi “…l’Avellino aveva un attacco agile, veloce, leggero ma non aveva inizialmente la ‘Torre’ e, quindi, era limitato nelle sue giocate. Poi ha trovato Biancolino e la squadra ha fatto buone cose. Nel secondo tempo – prosegue Colomba – siamo riusciti a finalizzare meglio e ad arrivare al tiro diverse volte. Con un po’ di fortuna poteva esserci anche qualche goal in più, ma con un po’ di sfortuna potevamo anche pareggiare. Il calcio, infatti, è legato ad episodi. E le vittorie in queste due partite ne sono l’esempio, ma… nessuno ce le ha regalate. Questo è certo”. Tre partite in una settimana sono tante per quelle squadre di serie ‘A’ che fanno la Coppa Campioni, ma sono tante anche per la ‘B’. “A distanza abbiamo sofferto soprattutto psicologicamente. Forse la paura di vincere ci ha fatto perdere le distanze. Noi abbiamo voglia di fare bene, ma è chiaro che occorre portare tutta la squadra ad un rendimento ottimale e per questo stiamo lavorando. Con Biancolino abbiamo potuto lavorare poco. Se ci fosse stata, oggi,la possibilità di farne a meno forse non lo avrei inserito. Ma che sia ben chiaro, è un bene prezioso per noi, ma non lo avrei rischiato. L’entrata in campo è servita, comunque, al ‘Pitone’ per ritrovare un po’ di fiducia e volontà”. Colomba confessa ai giornalisti che la settimana, appena conclusa, è stata dedicata completamente alle partite. Da domani si lavorerà per migliorare e per fare risultato nello scontro con l’Albinoleffe, una diretta concorrente nella lotta alla salvezza. “Vogliamo fare bella figura”. In merito al ‘partitone’ di Moretti, Colomba evidenzia che è “…un giocatore che dà garanzia alla squadra in quanto riesce a ricoprire vari ruoli. E’ un elemento che sta riuscendo, dopo un grave infortunio, a recuperare quella condizione che lo aveva messo in vetrina. Non solo Moretti, comunque, può essere un giocatore importante”. Non poteva non mancare il paragone tra giocatore e allenatore… “Il giocatore si sente protagonista e la possibilità di poter sfogare sul campo tutte le tensioni e la voglia di vincere è una fortuna. L’allenatore, invece, deve lavorare molto di più durante la settimana e di meno la domenica… in campo tocca a loro perché i veri protagonisti del calcio sono i giocatori. Il tecnico ha delle grosse responsabilità ma anche il giocatore”. Ben tornato Franco! (di Sabino Giannattasio)

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