Montella – Ai Comuni la quota di ristoro prevista dalla Legge Galli e destinata alle Comunità Montane nel cui comprensorio ricadono risorse idriche trasferite ad altri territori. E’ la proposta di Nicola Di Iorio, presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, che segna un primo passo verso una nuova e concreta attenzione degli enti locali sul problema acqua. Di Iorio porterà in Giunta e in Consiglio Generale l’idea di destinare direttamente ai Comuni interessati quei fondi che – come stabilito dall’Accordo di Programma in via di definizione tra le Regioni Campania e Puglia circa il trasferimento delle risorse idriche all’Acquedotto Pugliese Spa – spettano alle Comunità Montane, secondo l’articolo 24 comma 2 della legge 36/1994, nota come “Legge Galli”. “Sul tema delle acque e della tutela delle nostre risorse idriche – afferma – serve una incisività diversa da parte degli Enti Locali. Dobbiamo dare risposte non solo al territorio, ma prima di tutto alle popolazioni, spingendo allo stesso tempo gli Enti preposti, in questo caso la Regione Campania, a mettere in campo una politica propositiva, che parta dal territorio e che porti ad un dialogo con la Regione Puglia, chiaro e senza tatticismi di sorta. La mia proposta di rinunciare al ristoro per compensare almeno in parte i sacrifici che quotidianamente compiono i nostri paesi, mira a creare un’attenzione diversa da parte di tutta la filiera istituzione. La capacità di cambiare le sorti di un territorio è nelle nostre mani e l’Irpinia ha tutta la titolarità per parlare di questioni che i cittadini vivono ogni giorno sulla propria pelle. E’ mia intenzione inoltre rilanciare la questione della realizzazione di invasi per regimentare le acque ed utilizzarle in campo agricolo e industriale, oltre che turistico, riservando il resto agli usi nobili. Si tratta di una proposta che la Comunità Montana Terminio Cervialto aveva già avanzato in sede di redazione del Piano Territoriale Regionale, insieme all’introduzione di una matrice sul rischio legato alle risorse idriche, proposta accolta dalla Provincia ma che deve necessariamente rientrare in una programmazione integrata a livello regionale. E su questo non manca una forte preoccupazione circa l’attenzione riservata dalla Regione Campania al problema dell’utilizzo e della tutela delle risorse idriche. L’acqua, come ho più volte ribadito, è il vero prodotto tipico della nostra terra e va protetta in tutti i modi”.
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