Clan Partenio, la pm Dda Rossi: quei testi subornati, acquisite gli atti di indagine. E’ scontro

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AVELLINO- L’Antimafia sospetta che le dichiarazioni in aula di almeno dieci testi (vittime di usura ed estorsioni) del processo ai presunti capi e affiliati del Nuovo Clan Partenio siano state oggetto di subornazione o minaccia e chiede di acquisire al dibattimento le loro sommarie informazioni rese al pm e ai Carabinieri del Nucleo Investigativo e non quanto hanno dichiarato in aula. Una mossa a sorpresa del pm della Dda di Napoli Simona Rossi al termine dell’udienza celebrata nella mattinata nell’aula Nunziante Scibelli del Palazzo di Giustizia di Avellino, quella che ha scatenato l’ira dei penalisti Gaetano Aufiero e Nicola Quatrano. Cosa e’ avvenuto. Il magistrato ha chiesto al collegio presieduto dal giudice Gian Piero Scarlato (a latere Lorenzo Corona e Giulio Argenio) di acquisire le prove predibattimentali ai sensi dell’art. 500 comma 4.

L’ARTICOLO 500 COMMA 4

Il riferimento della Dda e’ quello alla parte della norma che prevede: “Quando, anche per le circostanze emerse nel dibattimento, vi sono elementi concreti per ritenere che il testimone è stato sottoposto a violenza, minaccia, offerta o promessa di denaro o di altra utilità, affinchè non deponga ovvero deponga il falso, le dichiarazioni contenute nel fascicolo del pubblico ministero precedentemente rese dal testimone sono acquisite al fascicolo del dibattimento e quelle previste dal comma 3 possono essere utilizzate”.

LA REPLICA DI AUFIERO: INDIGNATO

“Indignato”. E’ lo stato d’animo che dopo la richiesta avanzata dalla Procura Antimafia ha voluto rappresentare nella sua dura replica il penalista Gaetano Aufiero, stigmatizzando il fatto che le circostanze e le relazioni di servizio alla base delle presunte ipotesi di subornazione siano state rese note dalla Dda a distanza di un anno dai fatti e sintetizzando con una battuta la richiesta del pm Rossi: “Praticamente ci ha detto: piove, governo ladro”. In riferimento alla relazione dell’esame di una teste che secondo la Procura Antimafia sarebbe stata subornata, ha ricordato come la presunta minaccia si riferisca in realta’ alla circostanza legata al fatto che la signora dopo ore di attesa aveva espresso la sua stanchezza e in aula avrebbe detto, guardando j monitors degli imputati in videocollegamento: ma ci guardano pure?. Inverosimile che a distanza di mille chilometri i Galdieri possano aver subornato i testi. E Aufiero ha annunciato invece che ha denunciato invece Gnerre, visto “che qualcuno lo ha dimenticato” per simulazione di reato e detenzione di munizioni. L’avvocato Quatrano, che ha chiesto al Collegio di riservare le proprie repliche per la prossima udienza (il 13 febbraio) ha invece anticipato come per numeri e circostanze rappresentate ci siano gli estremi per definire quella della Procura un’istanza di legittima suspicione. Quindi trasferire il processo in un altra regione.