Il ‘Capitano’ non c’è più. Adriano Lombardi che da tempo combatteva contro il morbo di Liu Gehrig, si è spento nella notte a Mercogliano. Una notizia che ferisce il calcio, quello irpino e non, una ‘voce’ che colpisce tutto lo sport. Da circa otto anni, non poteva più correre, dirigere una squadra, essere uno sportivo per colpa di quel brutto ‘mostro’ che lo ha costretto alla progressiva immobilità. Se ne è andato lasciando un grande vuoto in tutti quelli che l’hanno applaudito sul campo e che hanno continuato a tifare per lui in questo lungo calvario. Va via un pezzo di storia dei lupi. Un simbolo, un uomo che ha dato tanto all’Irpinia del pallone. Adriano ci lascia e lascia una ferita insanabile in tutti quelli che l’hanno visto giocare, in tutti quelli e ne hanno sentito parlare dai tifosi più anziani, ma il suo volto – quello di una persona dura ad arrendersi – resterà sempre inciso nei cuori di chi ama i colori biancoverdi. 62 anni, il ‘Rosso di Ponsacco’ era nel tempo diventato un emblema di questa città, avendo militato con la maglia biancoverde dal 1976 al 1979 ed essendo stato anche capitano nel primo campionato di serie A. Ad Avellino anche come allenatore, nell’89/90 in cadetteria, e nel 92/93 e 97/98 in C1. Da calciatore ha vestito anche le casacche di Como, Chiasso, Perugia e Fiorentina. Da tecnico tra le altre si è seduto sulle panche di Turris, Siena, Empoli, Triestina, Benevento, Rimini e Casertana: con questi ultimi ha conquistato anche una promozione in B nel 91/92. 500 gare tra i professionisti, quasi tutte con i ‘galloni’. Ha affrontato con dignità un male che pian piano l’ha consumato, senza abbattersi mai. “È una notizia che mi mette grande tristezza.– queste le prime parole di Vincenzo Moretti. Il terzino campano attualmente alla Cremonese era particolarmente legato al toscano suo mentore – “Perdo un padre: colui che mi ha fatto crescere non solo sotto l’aspetto professionale, ma anche sotto quello umano. Avrò sempre un ricordo bellissimo, la sua immagine resterà scalfita nel mio cuore. Sono vicino alla famiglia, nonostante la lunga distanza. Mi dispiace non poter essere lì, appena avrò la possibilità di tornare a casa, andrò dalla moglie. Io e Riccio non l’abbiamo mai abbandonato. Quando ho ricevuto la chiamata in cui mi comunicavano la morte stavo andando ad allenarmi, mi sono fermato con le lacrime agli occhi ed un nodo alla gola. Dal giorno in cui mi ha scoperto in un provino a Caserta, portandomi in seguito nelle giovanili biancoverdi, non mi ha mai lasciato solo, dandomi il suo apporto anche nei momenti difficili. Il calcio e la città di Avellino saranno prive di un grande uomo, di un personaggio che rappresenta uno dei più bei frammenti di storia dei lupi. Mi auguro di tutto cuore che gli venga intitolata una Tribuna dello stadio o l’intero impianto. Sarebbe davvero un gesto fantastico, mi auguro che chi di dovere pensi a questa cosa”. Gli fa da eco Vincenzo Riccio, l’esperto mediano di Brusciano dichiara: “Ho la morte nel cuore. Devo tutto a lui. Se sono divenuto un calciatore è merito suo. È stato colui che ha creduto in me, facendomi esordire giovanissimo nell’Avellino. La notizia l’ho appresa con dolore, ero molto legato all’uomo prima che all’allenatore. Tra noi c’è stato un rapporto bellissimo da sempre, il suo ricordo resterà sempre vivo dentro di me”.
“Mi dispiace, non troppo tempo fa ho avuto modo di incontrarlo e di parlarci. – queste le prime parole di Felice Evacuo. Il centravanti attualmente al Frosinone ha avuto modo di lavorare con lui alla Turris – Non lo dimenticherò mai, grazie a lui ho avuto la mia prima esperienza nel calcio che conta, a 18 anni mi ha dato la possibilità di esordire in serie C”. L’attaccante partenopeo ricorda la grinta e la volontà di non arrendersi mai del pisano: “Quando lui arrivò eravamo ultimi in classifica, ci caricò tantissimo, ci diede una spinta tremenda non facendoci mai perdere le speranze. È un personaggio che mi ha dato tanto, ma ha dato molto anche all’Avellino. Un simbolo della città che non verrà mai dimenticato”.
Pasquale Casale, vecchio compagno di squadra dell’ex centrocampista dichiara: “L’ultima volta che l’ho incontrato è stato in occasione di un convegno ad Avellino e confesso che è stata una esperienza che mi ha segnato. Vedere una persona così vitale ed energica relegata su una sedia a rotelle e costretta all’immobilità totale mi ha scioccato e da allora, ammetto che non ho più avuto il coraggio di rivederlo. Mi piace riportare alla mente le cose belle come l’esordio in serie A al suo fianco sul campo di Perugia nel 78’. Io ero solo un ragazzino e lui era già un veterano. Non sono parole di circostanza, lui era una persona schietta, senza peli sulla lingua e forse anche un po’ scomodo per questo. Una figura e una persona che manca al calcio moderno”.
“Tante volte ci siamo incontrati da avversari. -afferma Salvatore Vullo ex difensore ed allenatore dei lupi – Tra noi c’è sempre stato un grandissimo rapporto di stima. Per me e per il mio Avellino, quando sono tornato da allenatore, è stato un punto di riferimento. Lui era irpino, ma soprattutto ‘il capitano’, quello del primo anno in massima serie. La sua perdita lascia un grande vuoto”. Rino Marchesi tecnico dei lupi nella seconda stagione di serie A(campionato 78/79) rammenta: “Quello che ho di Adriano è uno dei ricordi più belli e puliti legati a questo mondo. La sua era una figura di spessore e carismatica sia in campo che fuori. Lombardi era una persona pronta metterci sempre la faccia e non esitava a rispondere per le rime a tutti, anche ad un personaggio vulcanico come Sibilia. Era un punto di riferimento per tutti, nel calcio di oggi mancano figure di questo spessore. Non ci sarà mai nessuno come lui”. Queste invece le parole di Paolo Beruatto: “Adriano lo voglio ricordare anzitutto come un grande capitano, con quel sorriso un po’ beffardo, attraverso il quale ti diceva tutto. Ero in macchina, quando mi hanno comunicato la triste notizia e la prima immagine che mi è venuta in mente, è stato lui con la fascia al braccio. Resterà sempre vivo nel mio cuore come penso in quello di tutto gli avellinesi. Una figura importante e storica per la città e per tutto il calcio”.
Ciao Adriano!
(di Sabino Giannattasio)
Adriano Lombardi ha sempre continuato a combattere il terribile morbo che lo aveva colpito e proprio in memoria del suo impegno e del suo sacrificio continuerà a rimanere attiva l’Associazione Onlus “Capitano Coraggioso”. Il conto corrente è il 60000/58 presso la Banca di Roma, Abi 030002, Cab 75760. Per chiunque volesse mettersi in contatto l’ email è la seguente: asscapitano@libero.it.
ADRIANO LOMBARDI NATO A PONSACCO (PI) 07/08/1945
Carriera Allenatore | ||||
Stagione | Squadra | Categoria | Note | +/- |
1985-86 | DERTHONA | C2-A | 13° posto | |
1986-87 | PONTEDERA | C2-A | – | |
1987-88 | SIENA | C2-A | – | |
1988-89 | CHIASSO | B | Svizzera | |
1989-90 | AVELLINO | B | 12° posto | + |
1990-91 | CASERTANA | C1-B | 1° Promozione in B | + |
1991-92 | CASERTANA | B | – | |
1992-93 | AVELLINO | C1-B | 6°Posto | |
1993-94 | GIARRE | C1-B | – | |
1993-94 | EMPOLI | C1-A | +/- | |
1994-95 | RIMINI | C2-B | 6° Posto | + |
1995-96 | BENEVENTO | C2-C | +/- | |
1996-97 | TRIESTINA | C2-B | 13°Posto | + |
1997-98 | AVELLINO | C1-B | +/- | |
1998-99 | CASERTANA | Dilettanti | +/- | |
1999-00 | TURRIS | C2-C | 16°Posto | + |
2000-01 | TURRIS | C2-C | +/- | |
+ = Subentrato – = Esonerato |
Carriera da giocatore | |
Ruolo | Mezzala |
Esordio in serie A | 08/10/1978 Avellino-Lazio 1-3 |
Stagione | Squadra | Serie | Presenze | Gol |
1982/1983 | Chiasso (Svi) | A | 28 | 3 |
1981/1982 | Como | A | 28 | 1 |
1980/1981 | Como | A | 25 | 2 |
1979/1980 | Como | B | 35 | – |
1978/1979 | Avellino | A | 24 | – |
1977/1978 | Avellino | B | 31 | 9 |
1976/1977 | Avellino | B | 36 | 3 |
Ott.1975/1976 | Avellino | B | 30 | 1 |
1975/1976 | Como | A | – | – |
1974/1975 | Como | B | 17 | 1 |
1973/1974 | Perugia | B | 37 | 4 |
1972/1973 | Perugia | B | 34 | – |
Nov.1971/1972 | Como | B | 27 | 2 |
1971/1972 | Rovereto | C | 7 | 3 |
1970/1971 | Lecco | C | 37 | 6 |
1969/1970 | Lecco | C | 37 | 7 |
Nov. 1968/1969 | Piacenza | C | 13 | 3 |
1968/1969 | Lecco | B | 1 | – |
1967/1968 | Lecco | B | 4 | – |
1966/1967 | Empoli | C | 25 | 3 |
Nov. 1965/1966 | Cesena | C | 11 | 1 |
1965/1966 | Fiorentina | A | – | – |