Chianche – La denuncia di un cittadino ha aperto spiragli di presunte irregolarità perpetrate negli ultimi anni in seno all’amministrazione comunale di Chianche, riferite a ripetuti abusi ed omissioni in atti di ufficio, falso in genere, turbativa d’asta ed ipotesi di concussione.
L’intera vicenda investigativa sulla quale ha operato la Compagnia Carabinieri di Mirabella Eclano e della Stazione di Chianche, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, a cura del Sost. Proc. Dott. Antonio Clemente.
Per sviscerare i presupposti di reato indicati è stato necessario esaminare, mediante acquisizione della polizia giudiziaria di Mirabella Eclano e di un consulente tecnico d’ufficio, tutta la documentazione amministrativa degli ultimi anni dell’Ente, fino al mese di maggio 2007. Inoltre, sono stati svolti ulteriori riscontri presso la Camera di Commercio, Istituti bancari e postali, nonché presso l’Osservatorio Regionale dei Lavori Pubblici della Campania.
Dalla disamina degli atti amministrativi acquisiti è stato possibile evincere la gestione domestica della cosa pubblica ed il clima di presunta illegalità nel quale si operava, tanto che i funzionari e gli impiegati agivano con assoluto aplomb, facendo ritenere che estrinsecassero affari personalistici e privati, non sempre nell’interesse della volontà generale.
Le attività d’indagine si sono incentrate nell’esame di alcune gare d’appalto pubbliche indette dal Comune di Chianche per mezzo del sistema del “cottimo fiduciario”, che determina l’affidamento diretto da parte del Responsabile Unico del Procedimento dell’Ufficio Tecnico.
L’esame della documentazione ha permesso di evincere fatti di rilevanza penale e di rubricare numerosi capi di imputazione per falso ideologico, abusi ed omissioni in atti di ufficio, turbativa d’asta, concussione, peculato ad opera di impiegati pubblici ed imprenditori edili, fatti reato che sono stati pienamente accolti dalla Procura della Repubblica di Benevento.
E’apparso indubbio, in particolare, che il Consigliere comunale Carlo Grillo, all’epoca dei fatti in esame anche Vice Sindaco e Responsabile Unico del Procedimento, abbia agito scientemente, affermando il falso in ordine allo svolgimento di alcune gare d’appalto “a cottimo fiduciario”, discriminando il principio di parità di trattamento, trasparenza e rotazione ed aggiudicando le gare d’appalto per lavori pubblici svoltisi in Chianche senza verificare la legittimità delle procedure, senza condividere l’operato delle Commissioni e senza rilevare quali criteri abbia adoperato per aggiudicare in via definitiva i lavori.
La Procura della Repubblica di Benevento, diretta dal dottor. Giuseppe Maddalena, viste le risultanze investigative, ha richiesto ben 14 provvedimenti restrittivi per reati di concussione, falso e turbata libertà degli incanti.
Il G.I.P. del Tribunale di Benevento, condividendo solo in parte le ipotesi investigative, ha emesso la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di Grillo, per le ipotesi di falso ideologico accertate a suo carico, tenuto conto dell’incensuratezza dell’indagato.
Per gli altri indagati pende ricorso da parte della citata Procura davanti al Tribunale del Riesame di Napoli.
Redazione Irpinia
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