Avellino – I lavoratori del Consorzio Gestione Servizi si sono riuniti in assemblea lo scorso 27 marzo approvando un documento circa: “la situazione – comunicano – di estrema precarietà finanziaria in cui versa l’azienda, emanazione del consorzio Asi“. Il documento è rivolto all’opinione pubblica, alle Istituzioni provinciali e ai rappresentanti politici. In particolare su quest’ultimi, la nota avverte: “Sono impegnati in una decisiva campagna elettorale, dissertando dell’emergenza per lo smaltimento rifiuti solidi, rendendo noti impegnativi programmi di ripresa, esercitandosi in analisi sofferte relative al nostro futuro economico e civile, ma trascurando in modo grottesco le considerazioni circa i necessari servizi alle imprese industriali e le imprescindibili tematiche ambientali connesse allo smaltimento dei rifiiuti liquidi”. I lavoratori rivolgono un appello per l’organizzazione e l’avvio del ciclo integrato delle acque anche in Irpinia. “Un ritardo cronico – precisano – che impedisce un’oculata politica dei costi di gestione e che non consente una razionale programmazione dei fondi per l’ammodernamento delle reti”. E in questo senso viene richiesto a gran voce l’impegno di Ente Provincia e Regione Campania nel: “dare attuazione sollecita agli adempimenti stringenti che il dettato normativo ha fissato, così come l’assessore regionale all’ambiente ha avuto modo di ribadire nel corso della sue recenti visite ad Avellino. Il Cgs, deputato ad erogare servizi essenziali alle imprese – si legge ancora – garantisce oramai a fatica la salvaguardia ambientale, soffocato com’è fra le pretese di innumerevoli creditori e l’assoluta mancanza di liquidità, in conseguenza di una crisi che si trascina da tempo e che ha una paternità certa e riconoscibile”. I lavoratori, in tal senso ricordano che: “il Cgs appena pochi anni fa era una società florida e in attivo, anzi ampiamente autosufficiente, indipendente cioè da eventuali contributi governativi o dalla morosità di qualche azienda insediata nei nuclei Asi”. Rispetto a tale situazione, mutata nel tempo, però annunciano che: “mancando rassicurazioni serie, con plausibili piani di risanamento e rilancio si potrebbero trovare costretti ad adottare inevitabili iniziative di protesta, fino alla possibilità di interrompere la depurazione e gli altri servizi in favore delle imprese insediate nei nuclei industiali Asi“. Non è dunque la sola riscossione dello stipendio a preoccupare la compagine dei lavoratori (“per quanto sistematicamente tardiva, nonostante di recente sia stato percepito lo stipendio per il mese di febbraio 2008”) ma la necessità di: “riaffermare la propria dignità, rifiutandosi – evidenziano – di restare soggiogati e inerti di fronte alla ‘cronaca di una morte annunciata’ che si dovrebbe materializzare dopo le elezioni, con un possibile dissesto societario o l’eventuale riduzione degli organici”. Inevitabili le precisazioni in ambito elettorale – ‘Non vogliamo turbare le votazioni, andremo alle urne da uomini liberi e voteremo secondo coscienza” – ma: “quello che ci farà piacere apprendere, invece – chiosa il documento – è una strategia per uscire dalla crisi che tranquillizzi noi lavoratori, gli imprenditori fruitori dei servizi e la comunità provinciale. Pertanto si chiede soprattutto ai politici, ai rappresentanti istituzionali, e a coloro che si sono candidati nella tornata elettorale di pronunciarsi sulle questioni poste e di riflesso sul futuro possibile delle nostre comunità”.
Redazione Irpinia
Testata giornalistica registrata al tribunale di Avellino con il n. 422 del 21.5.2014
- Redazione – Via Dell’Industria snc – Pietradefusi (AV)
- 082573384
- redazione@irpinianews.it