“Egregi elettori,
può sembrare strano rivolgersi a rappresentanti di istituzioni nella loro veste di elettori e non già di legittimi rappresentanti di enti territoriali , ma è proprio a questa funzione che vogliamo riferirci per quanto sarete chiamati ad esercitare il prossimo 27 maggio ’16 in occasione dell’assemblea dei sindaci afferenti al Consorzio Asi di Avellino per l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione in sostituzione di quello attuale, scaduto lo scorso 9 maggio.
Pur non volendo assolutamente operare nessuna invasione di campo e consci delle difficoltà e delle responsabilità in presenza delle quali sarete chiamati ad operare le vs. scelte, caratterizzate da una situazione di profonda precarietà economica e organizzativa del sistema delle ASI, riteniamo utile e strategico rivolgerci a Voi perché possiate contemperare ogni vostra valutazione politica con le esigenze dei lavoratori e dei territori che complessivamente si aspettano per l’ASI e dall’ASI un’azione di rilancio e di sviluppo non più differibile.
Purtroppo l’isolamento politico dell’ASI di Avellino ha aggravato le difficolta che la crisi economica degli ultimi anni ha inflitto al sistema produttivo locale e regionale, ed anche in presenza di buone iniziative industriali come nel caso del CGS troppe volte l’inerzia e l’emarginazione del soggetto delegato allo sviluppo, appunto l’ ASI , ne ha segnato la stabilità produttiva ed economica.
Appare evidente che senza una presa di coscienza di questi limiti amministrativi ed istituzionali ogni scelta, per quanto legittima, sarebbe destinata e continuare l’ opera di demolizione di ogni assetto produttivo e di prospettiva, che si registra all’ASI e al CGS in particolare. Pertanto riteniamo indispensabile, che il mandato nuovo o rinnovato che sia, non fosse solo di natura politica-aggregativa, ma supportato invece da un piano industriale ed economico condiviso e soprattutto sostenuto inequivocabilmente dagli Enti competenti e consorziati nella prospettiva dello sviluppo del sistema territoriale cui l’ASI si deve necessariamente riferire.
Liberare l’ASI ,così come tutti gli enti strumentali, dalla logica delle appartenenze politiche e dal concetto di strumento utile solo per lo scontro di poteri , sarebbe il primo passo per ridare dignità agli strumenti e legittimità alle scelte, diversamente ogni buon rappresentante delle Istituzioni nell’interesse dei cittadini che lo hanno eletto e dei lavoratori coinvolti farebbe bene a non accettare incarichi solo per accompagnare agonie già scritte e sottoscritte in altri luoghi.
In attesa di registrare le vostre determinazioni e nella speranza che saprete cogliere le difficoltà ma anche le opportunità del momento.”