Cgil Avellino, ricorda la tragedia di Marcinelle l’8 Agosto

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64 anni fa, esattamente l’8 agosto del 1956, a Marcinelle – in Belgio – accade una tragedia immane. Nella miniera di carbone Bois du Cazier, a causa della combustione di olio ad alta pressione innescato da una scintilla elettrica, si genera uno spaventoso incendio, nel quale persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani.

La Cgil irpina, non dimentica i martiri del lavoro che hanno perso la vita nella miniera di Marcianille e rende omaggio all’emigrazione italiana, alle sue vittime e a quanti hanno sofferto sfruttamento, discriminazioni e razzismo nell’intento di migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro.

Per la CGIL è importante ricordare l’importanza della sicurezza sul lavoro, affinché non si ripeta più in Europa e nel resto del mondo, e, allo stesso tempo, è l’occasione per ribadire i valori profondi sui quali è stata costruita l’Europa, tra questi il rispetto per la dignità umana, la non discriminazione, l’uguaglianza, la democrazia.

«Le celebrazioni della tragedia di Marcinelle – afferma Fiordellisi, segretario della Cgil Irpina – devono essere memoria e pratica quotidiana contro lo sfruttamento dei lavoratori, affermare la sicurezza e prevenzione in tutti luoghi di lavoro, con una reale presa di coscienza anche di cittadini e associazioni».

«Noi lottiamo per difendere la giusta memoria – sottolinea Fiordellisi – a Marcinelle 67 anni fa morirono operai costretti a scappare dall’Italia, come oggi muoiono o si infortunano tanti per la scarsa o inesistente sicurezza sia italiani che stranieri, troppi, lavoratori sfruttati nelle “nuove” miniere del lavoro frastagliato, nelle filiere dei sub appalti e dei servizi. Come allora a Marcinelle molti italiani emigrati e o migranti, di oggi, lottano per una vita degna di essere vissuta, per le loro famiglie e per il loro futuro, decidendo di abbandonare la terra di origine».

«Quello che succede con i tanti morti sul lavoro è una tragedia umana, sociale e spesso anche una questione di legalità, che deve scuotere le coscienze di tutti. La Cgil Avellino si assume impegni e responsabilità incisive e risolutive. Per questo – ribadisce Fiordellisi – abbiamo deciso di chiedere la costituzione di parte civile come Cgil Avellino per ogni infortunio grave o decesso sul lavoro, così da supportare con più forza anche l’azione sindacale dei protocolli, questo è anche un modo per onorare il ricordo e il sacrificio dei lavoratori italiani a Marcinelle e nel mondo. Da sempre, siamo impegnati, in Irpinia come altrove, contro lo sfruttamento, la nostra è una battaglia che può e deve essere vinta solo con un presidio permanente del territorio realizzato in modo sinergico tra sindacati, istituzioni, imprese e associazioni così come stiamo cercando di fare con i Protocolli, in particolare il Protocollo Sicurezza e Formazione nei luoghi di lavoro siglato in Prefettura a Dicembre 2022».

«Siamo molto preoccupati – dice Fiordellisi – per le nuove regole che sul codice degli appalti pubblici, permettendo una discrezionalità, senza pubblicistica e subappalti a cascata con competizione da costo del lavoro problematica se non proprio drammatica. Per la Cgil è fondamentale che lo Stato aumenti in modo significativo le azioni di controllo e contrasto all’illegalità, in particolare sui sub appalti e sulle varie forme di caporalato, le persone e il lavoro devono recuperare la loro dignità, quindi sono indispensabili vere politiche per il lavoro, sociali e abitative per tutti: nessuno escluso».

«Per questo la reintroduzione dei voucher, nei servizi, la riduzione dell RDC, il mancato contrasto ai contratti pirata con paghe da fame e lavoro povero, sono segnali negativi che il governo manda, per questo oggi ci sentiamo di chiedere al governo, da un territorio di forte emigrazione responsabilità sociale per dare dignità, legalità, sicurezza e retribuzioni dignitose sul lavoro, per tutte e tutti lavoratrici/ori, italiane/i e straniere/i».

«La Costituzione del 1948 è la nostra “Via Maestra” – dice in fine il segretario Fiordellisi – l’affermazione dei principi, la dignità dei cittadini, per il lavoro, in essa contenuti e che vanno applicati oggi più che mai, ci portano a manifestare il 7 Ottobre a Roma con oltre 100 associazioni, la tragedia di Marcinelle è un ricordo, monito ad agire, sempre nel solco della Costituzione Italiana da applicare e non disarticolare».