La delegazione composta da Elisa Spagnuolo, Presidente AIPA, Scipione Pagliara, Presidente Cooperativa Sociale Pianeta Autismo, Michelangelo Varrecchia, socio e portavoce dell’AIPA, Gaetano Manzi, legale dell’AIPA, ha consegnato una documentazione dettagliata relativa al Centro per l’Autismo di Valle nelle mani dell’on. Pietro Foglia che era assistito dal Capo Gabinetto dott. Giuseppe Allocca.
Parte dei documenti erano già stati visionati dal dott. Allocca che ha riferito di essere in dubbio su alcune procedure seguite negli anni passati. Elementi di chiarezza sono stati rinvenuti nell’aggiornata documentazione che è stata consegnata. I dubbi e le perplessità saranno superati in una prossima riunione, sempre presso la Presidenza del Consiglio Regionale, dopo una attenta verifica presso le Aree Organizzative e Amministrative della Regione Campania. Oltre questo impegno il Presidente Foglia conta di convocare un tavolo tecnico – giuridico con i Dirigenti degli Assessorati interessati affinchè siano superati gli ostacoli burocratici che impediscono la ripresa dei lavori. Lo stesso Presidente non esclude di incontrare il sindaco di Avellino, Paolo Foti, ed il suo Ufficio Tecnico per verificare gli impedimenti esistenti alla ripresa dei citati lavori, riunione che potrebbe svolgersi anche presso la Prefettura di Avellino o la stessa sede comunale. L’AIPA scrive in una nota “rimane attenta alla verifica degli impegni assunti dai più alti vertici della Regione Campania, Governatore e Presidente del Consiglio, ed è convinta che il coinvolgimento dell’amministrazione comunale di Avellino e della stessa impresa costruttrice possa determinare in concreto il completamento del Centro e ponga le basi per una futura gestione che veda protagonisti i genitori dell’AIPA. Le scadenze fissate sono: Entro una settimana incontro di chiarimento con l’on. Foglia; entro 15 giorni decreto della Giunta Caldoro per le somme da accreditare al comune di Avellino, circa 210mila euro; entro fine mese impegno scritto della Giunta Caldoro per risolvere la questione dei fondi in perenzione, circa 900mila euro”.