Il “Castello” come scrigno culturale e nuova anima del territorio. Si è conclusa a Napoli, a Castel Sant’Elmo, la mostra fotografica “Castelli d’irpinia, set cinematografici tra natura e storia” che, nell’ambito dell’edizione 2011 del Napoli Film Festival, ha fatto conoscere volti, itinerari e suggestioni della provincia di Avellino attraverso i suoi manieri, testimoni di un passato affascinante e possibili motori di un futuro capace di trovare nel turismo il suo moltiplicatore perpetuo. Notevole l’affluenza registrata tra il 13 e il 18 ottobre all’esposizione organizzata dalla SEMA della famiglia Ottaiano. Tra i visitatori, il consigliere regionale Ettore Zecchino, che ha osservato come la via documentata con la forza delle immagini nella mostra sia quella su cui puntare per un vero e sano sviluppo dell’Irpinia. C’è infatti un filo rosso che annoda tradizioni, enogastronomia e cineturismo e che congiunge tutte le Valli dell’Irpinia. Si possono seguire le tracce della storia tra il Castello di Avella, il Castello Caracciolo di Montefredane, il Castello dei Susanna a Zungoli; i segni del grande cinema di Sergio Leone al Castello Candriano di Torella dei Lombardi, il fascino del parco letterario al Castello dei Principi Biondi-Morra a Morra De Sanctis e le orme di Tasso al Castello di Bisaccia, le rotte del vino che portano al Castello Marchionale di Taurasi, le vestigia normanne al Castello di Ariano, che è anche Museo, e naturalmente alla Torre di Casalbore, comune-pilota di una piattaforma di valorizzazione del territorio campano e delle sue tipicità operata dalla famiglia Ottaiano. “Dalla mostra a Castel Sant’Elmo – evidenzia il Consigliere regionale Ettore Zecchino – è scaturito un forte interesse verso la nostra Provincia. Gruppi di persone hanno prenotato visite guidate e si sta innescando un meccanismo positivo grazie al lavoro di agenzie di promozione come la Sema cui va il mio personale elogio. La commissione cultura del consiglio regionale della Campania ha appena licenziato il testo della legge regionale sui maestri di sci che è un importante contributo al decollo del Laceno, ma sul turismo dobbiamo tutti fare di più, perché ha potenzialità notevoli e ancora per molti versi non compiutamente espresse. C’è il problema delle infrastrutture della ricettività e di un’organizzazione complessiva del settore – nota ancora Zecchino – ma con la giusta sinergia tra istituzioni e privati si possono compiere progressi decisivi”.
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