Approvato dalla Regione Campania il nuovo regolamento con le norme tecniche in materia di castanicoltura da frutto, che contiene le raccomandazioni sulle tecniche integrative. Lo comunica la Coldiretti Campania, che ha partecipato al tavolo sulla crisi castanicola – coordinato dalla dirigente Mariella Passari e sostenuto dal consigliere del Presidente per l’Agricoltura Franco Alfieri e dal presidente della Commissione Agricoltura Maurizio Petracca – attraverso il tecnico delegato Roberto Mazzei.
Il regolamento chiarisce in maniera inequivocabile – spiega Coldiretti Campania – le operazioni possibili e libere da altre autorizzazioni attraverso l’integrazione delle diverse norme in materia, in modo da consentire al castanicoltore di operare con la massima serenità nel rispetto delle regole. Il documento regola e chiarisce la possibilità di eseguire senza nessuna autorizzazione: opere di regimentazione delle acque superficiali mediante la creazione di graticciate, tratti di muri a secco, scoline; opere agronomiche quali lavorazioni del terreno, ferme restando l’importanza della sostanza organica, delle fertilizzazioni, sia a terra che sulla pianta, l’irrigazione, la potatura, la trinciatura, le azioni di controllo delle infestanti attraverso il fuoco prescritto; il recupero di castagneti fortemente stressati che presentano almeno 40 piante ad ettaro; la possibilità di utilizzare materiale propagativo aziendale per gli innesti. Per quanto riguarda gli aspetti fitosanitari, invece, restano ferme le norme che la Regione annualmente emana per la lotta integrata, su cui Coldiretti sta lavorando per ampliare i prodotti utili per la lotta al marciume interno, che a breve sarà discusso in un altro tavolo già in fase di convocazione.
Coldiretti Campania invita a prestare la massima attenzione alla biodiversità del castagneto, consigliando un’attenta verifica attraverso assistenza tecnica per monitorare gli effetti degli interventi agronomici sul lungo periodo, in modo da evitare danni maggiori della cura. Nel tavolo è emerso anche uno degli aspetti più attesi dai castanicoltori. A seguito di un confronto tecnico con i dirigenti del Ministero è stato evidenziato che la Regione Campania, così come ha già fatto la Regione Emilia Romagna, ha la possibilità di disporre la deroga al versamento degli oneri compensativi per la trasformazione di cedui in castagneto da frutto. Coldiretti Campania auspica che la Regione possa a breve emanare una norma in tal senso.
“Il lavoro realizzato – conclude Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – va rafforzato con l’attivazione di risorse utili. Coldiretti pertanto chiede alla Regione di emanare al più presto il bando della misura 5.2.1 del PSR, dedicata al ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici. Ciò consentirebbe alla filiera del castagno di usufruire di un premio del 100% a fondo perduto per il ripristino di tutto il potenziale produttivo danneggiato dalle ultime avversità di tipo fitosanitario e climatico, che hanno quasi distrutto la castanicoltura della nostra regione. Oggi possiamo contare sulla classificazione del castagneto da frutto in attualità di coltura, sul regolamento delle norme tecniche, sulla legge sui consorzi, che hanno creato le basi per far ripartire il settore e quindi il ripristino del potenziale produttivo. L’attivazione delle risorse è la leva necessaria per capitalizzare tutto il lavoro svolto finora”.