Cassa integrazione: in Irpinia aumento del 72%

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Avellino – L’ultimo rapporto Uil sulla cassa integrazione continua a restituire un quadro drammatico dell’intera nazione. I periodi presi a parametro si riferiscono ad aprile – maggio 2009 e aprile – maggio 2010. Dalla comparazione del numero di ore di Cig e del numero di lavoratori in cassa è evidente l’aumento rispetto allo scorso anno e non la diminuzione da tutti invocata. Nella regione Campania l’aumento delle ore autorizzate di cassa integrazione tra aprile – maggio 2009 e aprile – maggio2010 è del 74,5%; il numero di lavoratori in cassa integrazione in un anno è aumentato del 16%. Per la provincia di Avellino le ore di cassa integrazione del periodo aprile maggio 2010 sono aumentate del 65% rispetto al medesimo periodo del 2009. La percentuale di incidenza dei lavoratori in cassa integrazione rispetto all’occupazione dipendente nel solo mese di maggio 2010 fa registrare un 2,4%, nella sola provincia di Avellino.
Drammatici anche i dati settoriali rispetto alle ore di Cig autorizzata. Se tra gennaio – maggio 2009 per l’industria le ore richieste erano 2.000.000 e per l’edilizia 160.000, tra gennaio -maggio 2010 le ore di cassa richieste per l’industria sono salite a 3.137.000 e quelle dell’edilizia a 188.000, con un aumento percentuale del 72.5%. Per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga, la comparazione tra il periodo gennaio-maggio 2009 e gennaio-maggio 2010, per la regione Campania, fa registrare un +121% di ore autorizzate.
“I dati di questo XVII rapporto Uil sulla cassa integrazione – ha spiegato il segretario provinciale della Uil Franco De Feo – sono l’ennesima prova che il paese è in ginocchio. E la regione Campania, con la provincia di Avellino, non sono certo un’eccezione. L’analisi fatta dal sindacato, rispetto ai dati dello scorso anno, ci conferma le preoccupazioni che vive quotidianamente nel mondo del lavoro aveva già. Le ore di cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga continua ad aumentare e con loro anche il numero dei lavoratori coinvolti. Parliamo di famiglie che perdono la prima fonte di ostentamento e di lavoratori spesso in un’età di difficile reinserimento nel mondo del lavoro. Se a questo affianchiamo una totale assenza di investimento e di prospettiva futura da parte del governo, è chiaro che l’Italia e il Mezzogiorno sono al tracollo. I dati confermano che oggi, più di ieri, vanno messi in campo strumenti finanziari, ma anche politiche attive, per far si che il maggior numero di persone sia accompagnato al rientro attivo in azienda o verso nuove attività produttive. Il Sindacato ha condiviso e orientato sia i contenuti dell’Accordo Stato- Regioni dello scorso anno sulla cassa in deroga, sia le Linee guida sulla formazione di febbraio, ma il tempo sta passando e bisogna rendere operative tutte le strumentazioni individuate e prorogare normativamente e finanziariamente, almeno per tutto il 2011, la cassa integrazione in deroga. Va inoltre evitato, il rallentamento dell’uscita dal lavoro verso il pensionamento di migliaia di persone che vivono con il sussidio di mobilità. Su questi fronti abbiamo, come UIL già chiesto al Governo di modificare queste parti della Manovra per dare certezze a persone già in difficoltà”.

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