Napoli – Il Presidente della Regione ed il Ministro dell’Interno, hanno siglato, in Prefettura a Napoli, un accordo quadro per intensificare la collaborazione tra Protezione Civile regionale e Vigili del Fuoco nonché per affrontare la campagna A.I.B. Un accordo grazie al quale si potrà disporre di uomini e mezzi per i 40 giorni d’estate più a rischio e che soddisfa il coordinamento regionale dei caschi rossi ma non senza riserve. Varie, infatti, sono le problematiche che la categoria è costretta a subire in tutto il territorio. “Esterniamo tutta la nostra criticità – si legge nella nota del coordinamento regionale dei Vigili del Fuoco – rispetto alla grave carenza d’organico e di fondi in cui versano i Comandi provinciali. Entro la fine di quest’anno e nei prossimi due andranno in pensione circa 3mila persone in aggiunta a quanti già ci hanno salutato. I corsi per i neo assunti hanno visto un numero inconsistente di partecipanti, le certezze fino ad oggi sono rappresentate dai 640 selezionati a luglio ed un D.p.c.m. che prevede 814 vigili ancora da bandire che avranno effetti reali forse nel 2009/10. Pertanto si prevede un ulteriore notevole ridimensionamento degli organici in aggiunta alla già oramai drastica situazione. Nei Comandi provinciali tutti i giorni per 365 giorni all’anno sono presenti un numero ragguardevoli di volontari che per 20 giorni percepiscono circa 1000 euro. Stabilizzarli, quindi, significherebbe farlo a costo zero. Alcuni Comandi, come Avellino e Benevento, sono costretti a chiudere a turno sedi di servizio; oramai è di routine il ricorso al personale precario per poter assicurare la continuità al minimo del servizio operativo. Vogliamo ricordare che con solo 120 ore di formazione, senza voler entrare nel merito della qualità e quant’altro, i volontari lavorano con percentuali di rischio altissimo, la responsabilità morale (se esiste ancora una moralità) sarà di chi ha materialmente realizzato il progetto. Pertanto chiediamo, agli autori di questi accordi, di dare un contributo affinchè venga arrestato questo processo di depotenziamento ed un primo sforzo potrebbe essere rappresentato dalla stabilizzazione di almeno 10mila precari, che paragonati a 50mila insegnanti sono un’inezia”.
Redazione Irpinia
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