Carlo Sibilia ed il meetup di Avellino: sicuri che vada tutto bene?

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Pasquale Manganiello – Molti attivisti del Movimento Cinquestelle avellinese si sono ritrovati qualche giorno fa in un banchetto informativo per comunicare alla cittadinanza le ultime attività, in particolare sul tema dello stazionamento degli autobus a borgo Ferrovia. Non c’era Carlo Sibilia come non c’è stato altre volte.

Carlo Sibilia, dal canto suo, ha presentato negli ultimi tempi una serie di importanti iniziative, ultima non per importanza quella legata al microcredito, uno dei cavalli di battaglia dei cinquestelle. Un momento, quello dell’inaugurazione della yogurteria ad Avellino grazie ai soldi restituiti dai parlamentari 5 stelle, che avrebbe dovuto coinvolgere quanto meno molti attivisti, se non tutti. Oltre ai candidati sindaco a Solofra ed Atripalda, non c’è stata molta partecipazione.

L’ipotesi che azzardo è che i rapporti tra lo staff del parlamentare del Movimento Cinquestelle e la base dei grillini ad Avellino si siano quantomeno incrinati. E non è una buona cosa per un Movimento che vivrà il prossimo semestre come lo spartiacque fondamentale tra quando ha mosso i primi passi e quello che sarà da grande. Proviamo a concentrarci su alcuni punti.

MEETUP – E’ chiaro che senza gli attivisti della prima ora il Movimento non sarebbe mai cresciuto in una modalità così energica e repentina. Il ruolo dei meetup è stato fondamentale. E’ però altrettanto chiaro che come il Movimento in sè ha vissuto una chiara evoluzione da piazza (Vday) a opposizione (in Parlamento) a Governo (Livorno-Roma-Torino), anche l’idea stessa di meetup dovrebbe in qualche modo saltare sull’onda che passa e non restare ancorata all’origine. Purezza, dalle mie parti, fa rima con utopia e se non ti sporchi un pò le mani non vai da nessuna parte. In una politica liquida non esiste la rendita di posizione, il “c’ero prima io” non ha senso senza il consenso e quello si costruisce sia con quello che si è fatto sia con quello che si è. E non tutti sono politici. Uno vale uno un paio di palle. Una De Pin o un Orellana non valgono un Di Battista. E si è visto.

SIBILIA – Ho ampiamente sottolineato in passato le meritorie iniziative sul territorio di Carlo Sibilia. Favorito dalla pochezza dell’attuale situazione politica in provincia di Avellino e dal fallimento che lo stesso Paolo Foti ammise lo scorso settembre in Consiglio comunale, il parlamentare irpino ha costruito un buon punto di partenza per lanciare i cinquestelle verso il risultato sperato sia nel contesto irpino sia, più in generale, per le prossime politiche. Quello che trovo poco convincente è la sua ambizione, del tutto legittima, di correre alle prossime amministrative del capoluogo come candidato sindaco del Movimento Cinquestelle. Dopo 5 anni di intensa opposizione, quando c’è l’opportunità di raccogliere i frutti di tanto lavoro e di andare al Governo, ecco che il parlamentare irpino decide di tuffarsi nella mischia invereconda che caratterizzerà le prossime comunali in città.

Una grande sfida, certo, nel regno della politica clientelare ma resta una scelta che realisticamente fa quantomeno pensare: da possibile membro del Governo che, a detta dei grillini, cambierà l’Italia a, salvo miracoli, probabile consigliere di opposizione al Comune di Avellino. Rimane qualche punto interrogativo a cui lo stesso Sibilia dovrebbe dare prima possibile una “risposta definitiva”.Fare lo stesso errore di Roma e non presentare molto prima la squadra che proverà ad opporsi a Pd, a Cipriano, al Centrodestra ed alle altre liste civiche che concorreranno, sarebbe un autogol al 90esimo in finale di Champions.

LA SQUADRA – Il team, appunto. Sibilia ha detto, durante una recente puntata del nostro format Irpinia Talk, che non c’è poi così tanta gente pronta a mettersi di traverso al sistema. Certo è che ciò non scivola a favore di un Movimento che deve conquistare, letteralmente, un consenso che non ha mai avuto. Piuttosto noto il siparietto in cui Beppe Grillo, nel 2013, mostrava di non conoscere il candidato sindaco di allora, Tiziana Guidi. Un qualcosa che ai quei tempi faceva ridere ma che oggi non è concesso. Chi saranno i candidati alle prossime politiche per il Movimento Cinquestelle? Quale sarà la lista che concorrerà per le Amministrative? Chi sono queste persone? Che cosa fanno? Da dove vengono? Come verranno scelte? Saranno in grado di portare avanti le idee ed i programmi che in questo momento costituiscono il punto di forza di quella percentuale, oltre il 30%, data dai sondaggi? Domande a cui non si dà una risposta perchè, forse, non lo si ha.

Ma non è ancora troppo tardi: presto lo sarà.

 

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