AVELLINO – “Un preoccupante sovraffollamento”. Cosi il Garante per le persone private della libertà della Campania Samuele Ciambriello ha definito i numeri della popolazione carceraria in provincia di Avellino consegnati dagli istituti penitenziari. “Attualmente, sono presenti 1.041 detenuti, 200 oltre la capienza regolamentare, di cui 123 stranieri”. In tutti e tre gli istituti penitenziari irpini, la percentuale di sovraffollamento supera il cento per cento.
Il Garante Regionale campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello, ha presentato questa mattina, presso il Circolo della Stampa di Avellino, un’allarmante Relazione annuale sulle condizioni delle carceri, dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC) e delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (REMS) della Campania. La relazione, frutto della collaborazione con l’Osservatorio regionale sulle condizioni delle persone private della libertà personale, ha focalizzato la sua attenzione anche sui dati e sulle problematiche specifiche emerse nel territorio della provincia di Avellino. L’obiettivo è fornire un quadro dettagliato delle condizioni di vita dei detenuti negli istituti penitenziari avellinesi e nelle strutture dedicate alla salute mentale, aprendo un dibattito costruttivo per migliorare la situazione degli operatori della giustizia e della sanità. Ma ci sono anche altri dati che risaltano: “Un dato che colpisce è la presenza, negli istituti avellinesi, di 14 giovani al loro primo ingresso in carcere, di età compresa tra i 18 e i 21 anni. Vi sono inoltre 48 detenuti tra i 21 e i 24 anni. Per questo propongo di predisporre, negli istituti che ospitano per la prima volta giovani detenuti, sezioni apposite in cui attuare un trattamento differenziato rispetto a chi presenta recidive o comportamenti consolidati.
Si registra anche la presenza di 29 detenuti ultrasettantenni. Sul fronte dell’esecuzione penale esterna, le persone in carico sono 1.758. Dall’inizio del 2025, 701 sono in affidamento in prova, messe alla prova o agli arresti domiciliari. Tuttavia, le assistenti sociali e le figure preposte al loro monitoraggio risultano numericamente insufficienti”. Ciambriello ha anche evidenziato quelle che sono: “le criticità più gravi nella provincia: Bellizzi Irpino è tra i primi trenta istituti italiani per numero di tentativi di suicidio e atti di autolesionismo; a Sant’Angelo dei Lombardi, invece, è stata chiusa da oltre un anno una sezione dedicata a detenuti con disturbi psichici, composta da 10 posti letto. Tale chiusura è avvenuta per mancanza di psichiatri e professionisti. Propongo di riaprire quella sezione, o in alternativa di attivarne una presso il carcere femminile di Avellino, trasferendo le detenute in un altro istituto sottoutilizzato. Occorre agire con urgenza: le aggressioni fra detenuti sono numerose – ben 136 nel corso dell’anno – e 93 quelle ai danni del personale. In totale, nel solo ultimo anno, sono stati registrati 2.077 eventi critici”.