Ci sono ringraziamenti che suonano come un manifesto. Quelli che un gruppo di giovani
ha voluto rivolgere alla propria comunità al termine di un anno di lavoro per la celebrazione
di San Michele Arcangelo a Carbonara di Nola, sono molto più di un elenco di gratitudini:
sono la storia di un’impresa realizzata contro ogni scetticismo.
Il cuore del messaggio pubblicato sui social, è un atto di riconoscenza paradossale e
potente nelle parole di Mara Damiano, presidente del Comitato Festa: il più sentito
ringraziamento va infatti a «chi non ha creduto in noi, a chi ha speculato, a chi ha detto
“siete troppo giovani, non sapete fare cose buone”». È stato proprio questo scetticismo,
spiega, il carburante che ha alimentato la loro determinazione. «Grazie a voi, noi ci
abbiamo creduto ancora di più».
Il progetto, come raccontano, era chiaro sin dall’inizio: restare concentrati sull’essenziale.
«Ho sempre detto ai ragazzi che mi hanno appoggiato che la cosa necessaria per tutti noi
doveva essere la processione e non altro, che il nostro amato San Michele doveva venire
venerato come si deve». E dopo un anno di «grande sacrificio», il risultato è stato
raggiunto «alla grande».
Ma questa vittoria è anche una lezione di vita. Il gruppo sottolinea di aver imparato che
«nella dedizione non deve essere presente né invidia né rivalità». Un’affermazione che
suona come un principio guida per una generazione che spesso viene tacciata di
individualismo. Invece, «nel nostro piccolo, impegnandoci costantemente», questi giovani
sono riusciti nell’intento di onorare il loro protettore.
La chiusura annuncia che le novità non finiscono qui e che il gruppo tornerà «più carico
che mai». Non un addio, dunque, ma un arrivederci a progetti futuri, forse con una
rinnovata fiducia in sé stessi e una comunità che, nel bene e nel male, ha contribuito a
forgiare la loro determinazione.

