“Ciò che sta accadendo in questi giorni nell’Italia dei Valori è il normale processo di assestamento che tutti i partiti stanno attraversando all’indomani della presa di coscienza che il sistema per così come era strutturato rischia di non arrivare alle elezioni politiche del 2013 oppure se arriva, vi giunge con le ossa rotte”. Così il coordinamento provinciale dell’Italia dei Valori di Avellino.
“La necessità di recuperare credibilità – continua la nota – per alcuni come nel caso del Pd passa attraverso le primarie, per altri Pdl e Udc nella ricerca affannosa di qualcuno che metta tutti d’accordo, nel nostro caso invece vi è l’esigenza di conciliare un’opposizione al governo Monti con la consapevolezza che di troppa opposizione si muore. La vera sfida dell’Italia dei Valori anche in provincia di Avellino è capire se da questo partito il cittadino elettore vuole solo protesta, dissenso, banchetti in piazza, referendum per la tutela di diritti e beni comuni o in alternativa la costruzione di una proposta che possa trasformare il malcontento comune in consenso riconoscendo all’Italia dei Valori il merito di aver combattuto e vinto sul campo la battaglia sul lodo Alfano, sul legittimo impedimento,sulla privatizzazione dell’acqua, sul ritorno all’energia nucleare e sulla tutela dei diritti dei lavoratori per i quali in questi giorni si stanno raccogliendo le firme. Purtroppo la situazione attuale è figlia del clima generale di confusione generato dalla mancanza di regole certe per lo svolgimento delle prossime elezioni e dalla cognizione che il fenomeno Grillo eroderà molti dei posti disponibili in parlamento. E’ singolare che rispetto ad esponenti nazionali del partito che si adoperano per ricollocazioni o riposizionamenti, in Italia dei Valori vi è una militanza fatta da comuni iscritti, presidenti di circoli territoriali, dirigenti locali di partito che stanno dimostrando una maggiore maturità politica consci del fatto che dopo le primarie del Pd e dopo, si spera, l’approvazione della nuova legge elettorale, il quadro politico sarà meno tetro. Se così non fosse, vincerà la disaffezione verso tutto ciò che è politica e non solo rispetto all’Italia dei Valori”.