Cantiere Democratico, Lucia Annunziata: “Meloni non ha alcun peso sulla politica internazionale”

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Annunziata
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Questo pomeriggio, alle 17:30, la seconda tappa di “Cantiere Democratico – Idee per il presente, visioni per il futuro” si è tenuta ad Avellino, nello Spazio Arena di via Santissima Trinità, 93.

“Il Mezzogiorno in Europa: un nuovo protagonismo per la Campania” il tema al centro del dibattito a cui hanno partecipato diversi esponenti politici locali e nazionali, oltre che l’eurodeputata PD, Lucia Annunziata, che ha dichiarato di non voler intervenire sulle dinamiche della politica locale: “Io sono stata eletta eurodeputata in forma indipendente, sono ancora indipendente, non sono iscritta al Partito Democratico. Quando vado sui territori parlo con tutti, ma non ho effettivamente idea di cosa succeda, anche perchè non partecipo alle riunioni del Partito”.

Annunziata ha preferito non esprimersi nemmeno sulla questione del terzo mandato: “Intanto hanno già deciso, ma in ogni caso cerco di rimanere nel campo del Parlamento Europeo, che già è un bel lavoro”.

Per quanto riguarda il ruolo della Presidente Meloni negli equilibri internazionali: “Non è una sorpresa che non pesi nulla perché, a dispetto di tutte le sceneggiate dei suoi viaggi, non mi pare che abbia mai davvero fatto breccia nel club internazionale. Sull’Ucraina, a parte gli incontri personali son Zelensky, non è nel team perchè a guidare il tutto sono Inghilterra, Francia e Germania, che sono disponibili a mandare soldati in Ucraina, e questo è quello che rende forte la loro presenza nei colloqui. L’Italia ha, giustamente, una posizione cauta perché il nostro Paese è in maggioranza contrario a questa guerra”.

“Gli appelli alla pace di Papa Francesco non sono stati di gran successo. – ha proseguito l’eurodeputata – Io non sono cattolica, però penso che la questione oggi da prendere davvero in mano sia il ruolo della chiesa: può solo predicare o può tornare a fare? Abbiamo avuto dei papi molto pieni di energia nell’intervenire nel mondo. Per esempio, Papa Giovanni Paolo II andò in America per rimettere a posto tutta la “Chiesa della Liberazione”. Questi ultimi papi, invece, parlano moltissimo, però forse potrebbero ogni tanto sporcarsi anche la tonaca. Questa ovviamente è una mia opinione, forse poco rispettosa, però per dire che abbiamo avuto dei papi molto presenti sui conflitti, molto più presenti di questi ultimi”.

“Il ministro Giuli è stato spesso preso in giro – ha concluso – ed è stato un po’ l’oggetto di tutte le battute, per cui credo sia normale abbia risposto a tono. Fosse solo questo, lo scambio politico, potremmo anche essere contenti. Perché un po’ di battute ci stanno, no?”