Madonna della Candelora, dell’inverno siamo fora… ma è davvero così?

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”Madonna della Candelora dell’inverno siamo fora”: è il proverbio del giorno che fa riferimento alla Candelora, la festa cattolica che celebra la  presentazione al tempio di Gesù.

Il nome della festa deriva dall’atto di benedire le candele, simbolo della luce di Cristo nel mondo.

La festa, seppur cristiana, trova le sue radici nell’antico paganesimo. I ceri accesi, infatti, venivano conservati nelle abitazioni dei fedeli per essere poi riutilizzati per ingraziarsi le divinità pagane in caso di periodi di pestilenze, calamità metereologiche oppure per soccorrere una persona malata.

Nel mondo antico, durante la Candelora, gli esperti di magia valutavano se una persona era afflitta da malocchio attraverso un procedimento alquanto bizzarro: immergevano tre capelli del soggetto interessato in una bacinella d’acqua con tre gocce d’olio messe a contatto con un dito dell’ individuo. Se le gocce restavano intere allora la persona non era affetta da malocchio, in tutti gli altri casi sì.

Ritornando al proverbio iniziale,possiamo notare il forte legame che c’è tra questa festa e il meteo, quasi come se la solenne cerimonia voglia presagire i prossimi giorni invernali.

All’antico latino si rifanno i primi proverbi sulla Candelora da cui poi sono scaturiti quelli moderni che assumono significato diverso a seconda delle regioni d’Italia in cui ci troviamo.

Il primo proverbio latino così recitava: “Si Purificatio nivibus – Pasqua floribus. Si Purificatio floribus .Pasqua nivibus”; secondo cui se il 2 Febbraio fosse stato freddo e nevoso, la Pasqua sarebbe stata bella, se invece il giorno della Candelora fosse stato sereno, a Pasqua sarebbe caduta la neve. Risulta molto arduo credere a questo detto dal momento che, come sappiamo, il giorno di Pasqua è sempre mobile e può variare anche di un mese di anno in anno.

Un altro proverbio latino molto più recente, da cui derivano la maggior parte dei detti popolari odierni, così spiega la festa della Purificazione: “Sole micante – die Purificante, frigor peior post quam ante”: se il sole ammicca durante il giorno della Candelora, seguirà un freddo ben peggiore di prima.

Tale detto ha riscosso un successo talmente grande da ritrovarlo anche nel mondo anglosassone con un proverbio che recita così: “If Candelmas Day be fair and bright, winter will have another fight; if Candelmas Day bring clouds and rain, winter is gone and won’t come again”.

Traducendo: “se il giorno di Candelora sarà bello, tornerà di nuovo l’Inverno, se invece è nuvoloso e piovoso, l’Inverno è oramai finito”.

Oggi la situazione in Italia dei proverbi cambia totalmente ed è molto varia.

L’uso più frequente ci porta a dire “Quanno viè la Candelora da l’inverno sémo fóra, ma se piove o tira vènto, ne l’inverno semo dentro” secondo cui  la Candelora sancirebbe la fine dell’inverno, a patto che il tempo fuori sia buono, altrimenti, ci sarà ancora un altro mese di freddo e d’intemperie.

Tale proverbio, però, suona in modo diametralmente opposto in altre regioni d’Italia dove il suo significato è paradossalmente contrario. In Romagna, ad esempio, si dice: ”Per la Santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora, ma se l’è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno’”.

Interessante vedere come per la Candelora, a Trieste, ci sia un detto legato alla Bora Scura o Chiara che recita così: “Se la vien con sol e bora de l’inverno semo fora. Se la vien con piova e vento,de l’inverno semo drento”

Curioso è notare il legame tra la celebre festa e il vino; un bizzarro detto recita “Se per la Candelora il tempo è bello, molto più vino avremo che vinello” come a preannunciare la qualità della futura vendemmia.

Tra detti e credenze si potrebbe continuare all’infinito, l’Italia presenta una realtà talmente eterogenea che è difficile stabilire quali di questi siano davvero attendibili, l’unica cosa certa è che a prescindere dalla Candelora, il meteo e il clima pare non vogliano proprio stabilizzarsi rendendo tutto così strano e indecifrabile.

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