Campilongo ‘testa’ le sue pedine: prove tecniche di 4-3-3

Ad Aiello i lupi targati Campilongo hanno effettuato un allenamento a porte “parzialmente” aperte (mentre sul sito ufficiale era riportato che la seduta si sarebbe svolta a porte chiuse). Sotto gli occhi di una ventina di tifosi e di qualche esponente della stampa il neo trainer napoletano ha conosciuto a fondo i suoi uomini e ha cercato di infondere loro la giusta mentalità. Infatti l’Avellino di Beppe Incocciati è sembrato troppo permissivo e rinunciatario, salvo la prestazione casalinga con il Grosseto. Il lavoro svolto questo pomeriggio è stato prevalentemente tattico-atletico. Molta attenzione Campilongo la attribuisce al gioco offensivo degli esterni ed è in quest’ottica che ha provato sulla corsia sinistra l’algerino Mesbah, apparso uno dei migliori in questo inizio di campionato, mentre a destra ha alternato l’ex ternano Pacilli e l’ungherese Stzamari. Il mister dovrà a fare a meno di De Zerbi ancora per due settimane, ma la speranza nell’ambiente è che Campilongo riesca a trasmettere la giusta carica, le giuste motivazioni per raggiungere quel traguardo chiamato ‘salvezza’ che ai più, malgrado non si sia ancora a novembre, già sa di miracolo. Domenica il match di Mantova sarà un banco di prova stimolante per Campilongo che assaggerà per la prima volta la serie cadetta. Per uscire ‘indenne’ dal “Danilo Martelli” l’ex Cavese si affiderà con tutta probabilità all’amatissimo 4-3-3 a trazione anteriore, puntando sull’estro dei suoi uomini di fascia che affiancheranno il bomber (ancora a secco) Pellicori. E a centrocampo potrebbe rivedersi De Martino, accantonato forse con troppa fretta da Incocciati. Ma il trainer partenopeo potrebbe anche scegliere di prendersi qualche giorno in più di tempo per consentire alla squadra di amalgamare gli schemi e i dettami del ‘suo’ modulo, tornando a fare affidamento per la prossima trasferta sul più conosciuto e collaudato 4-4-2, modificandone qualche elemento.