“Camorra e terra dei fuochi anche in Irpinia, non illudetevi”: il realismo di Don Maurizio Patriciello

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Attilio Lieto e Don Maurizio Patriciello

Alfredo Picariello – “La terra dei fuochi non è un territorio, è un fenomeno. E’ come la camorra e l’Irpinia non è esente né dall’una e né dall’altra”. Don Maurizio Patriciello è un parroco che questi fenomeni li conosce molto bene e molto da vicino. Lui è un prete che da anni lotta contro i roghi tossici, la camorra, la povertà e l’emarginazione. E’ lui l’ospite d’onore del primo giorno di scuola dell’Istituto Comprensivo Perna Alighieri di Avellino. Un giorno importante, un nuovo anno che inizia con una “lezione” fuori dagli schemi, di un uomo schietto che non ha paura di guardare in faccia la realtà.

“Siamo stati e continuiamo ad essere troppo cattivi con i nostri ragazzi – dice -. Gli stiamo rubando il futuro, gli stiamo consegnando un mondo sempre più inquinato. Certo,  il messaggio di educazione deve partire con loro. E’ necessario una sforzo comune con loro, da parte della scuola, della chiesa, delle agenzie educative. Dobbiamo cambiare stili di vita. Ma serve una battaglia anche nei confronti delle persone adulte. C’è un’inciviltà che non finisce mai. Io sono meridionale fino al midollo, ma la verità va detta: al Sud abbiamo problemi maggiori, le strade sempre sporche e piene di cumuli di rifiuti, non sono proprio un bel messaggio”.

“Ma non c’è solo il problema dell’immondizia urbana”, avverte Don Maurizio. “Un altro problema molto serio sono gli scarichi industriali derivanti dal lavoro in nero. Ma quando in questo Paese si parla di lavoro nero, tutti fanno finta di niente, tutti prendono le distanze. Forse perché fa comodo a tutti?”.

Ritornando alla terra dei fuochi, il parroco partenopeo ha in mente un’idea ben precisa: “La terra dei fuochi finirà quando lo decideremo noi. Ma oggi trovo assurdo che qualcuno dica che non esiste. Il problema c’è, eccome e, dunque, non possiamo di certo nasconderlo sotto il tappeto. Ed è sbagliato dire che è soltanto colpa dei cittadini. Ci sono responsabilità ben precise, la politica non deve far finta di niente. Anzi, la soluzione alla terra dei fuochi è soprattutto politica”.

Anche l’Irpinia è terra dei fuochi? “In un modo o nell’altro, nella terra dei fuochi ci siamo tutti. La terra dei fuochi non è un territorio, è un fenomeno. Come la camorra. Tutti ne siamo coinvolti”.