Calitri Sponz Fest, il programma della seconda giornata

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Calitri Sponz

Lo Sponz Fest entra nel vivo. Il Festival diretto da Vinicio Capossela in Alta Irpinia, fino al 30 agosto, arriva alla sua seconda giornata e promette di far riscoprire il sapore e le tradizioni antiche della terra, che sembrano essersi smarrite per strada.

Tra i molti appuntamenti in programma, quello con la NOTTE D’ARGENTO, il concerto ricco di ospiti con cui sabato 29 agosto Vinicio Capossela celebrerà i 25 anni di sposalizio con la musica.

L’edizione di quest’anno, “RAGLIO DI LUNA – le vie dei muli, i sentieri dei miti” è costruito intorno all’idea del camminare, del viaggiare accompagnati, per auscultare il ronzio dei “siensi” perduti e riscoprire il rapporto con la natura. E allora ecco che martedì 25 agosto la giornata sarà dedicata a “La passione del grano”: attività per bambini a tema, i mestieri tradizionali svolti nei campi, i canti tipici della tradizione contadina.

Si inizia al mattino (dalle 9 alle 12) in località Mattinella (Andretta), con le attività dedicate ai più piccoli di Agricola Laboratorio di grano e fantasia. Esaminando la trasformazione “dal chicco di grano alla farina”, i bambini potranno imparare la coltivazione della pianta, l’estrazione della farina e l’impasto degli ingredienti per fare il pane o la pasta, sviluppando la loro capacità di manipolare. Comprenderanno come da pochi e semplici ingredienti si possano ottenere una varietà infinita di prodotti, e conosceranno il loro grande valore nutrizionale. (Per informazioni e prenotazioni info@sponzfest.it +39389.2379170 / +39 389.2337151)

Al primo pomeriggio l’appuntamento è al Formicoso con i percorsi del mito e i canti della terra sui sentieri dei muli e del grano. Nel campo non mietuto, verranno illustrati i mestieri tradizionali di falciatura, legatura e trebbiatura con il Gruppo della pesatura di Teora, gruppo amante delle tradizionali tecniche di coltivazione.
Non mancherà la musica, tratto distintivo di ogni giornata dello Sponz Fest, con i canti a stisa di mietitura delle cantrici dell’Ofanto, coordinate da Enza Pagliara.
La sua voce arcaica, che affonda le radici nell’esperienza della tradizione popolare salentina, è una continua ricerca che attraversa la spontaneità e la fatica del mondo contadino dell’Italia meridionale e si nutre delle sonorità della cultura orale di queste terre.

Nel pomeriggio avranno luogo una serie di incontri nelle radure tra Mattinella e Formicoso per illustrare le ESPERIENZE RESILIENTI: colloqui sull’agricoltura e l’architettura sostenibile svolti da chi ha scelto di tornare alla terra e ripopolare luoghi spesso abbandonati.

Verrà presentato Rural Hub, un progetto di ricerca finanziato dal MIUR che mira a individuare modelli human centered che coniughino sostenibilità economica e responsabilità sociale nel rispetto degli ecosistemi ambientali. Terra di resilienza Cooperativa Sociale, la prima generazione “alfabetizzata” agli studi universitari che ha scelto di ritornare nei campi cercando una sinergia tra cultura accademica e il saper fare, in nome dell’agricoltura sociale. E infine E.Colonia, ideato dallo studio di architetti e ingegneri +tstudio e finanziato dal GAL CILSI (Centro di Iniziativa Leader per lo Sviluppo dell’Irpinia). E. Colonia ha preso il via a giugno e punta a ripopolare il borgo di Carbonara abbandonato dopo il terremoto del Vulture del 1930. Al posto di ruderi e rovine – a partire da settembre – sorgeranno vere e proprie “capsule” abitative ad alta efficienza energetica e antisismiche. Il borgo tornerà a vivere grazie allo sviluppo di un distretto formativo/produttivo neo-artigianale, in grado di competere con la scena nazionale ed internazionale. Nascerà una vera e propria “accademia del design”, dove giovani makers impareranno a costruire oggetti seguendo le linee della tradizione e della modernità.

A seguire la sezione Emergenze: si discuterà dei problemi ambientali con l’attivista Rocco Miele che illustrerà il caso Formicoso, la lotta contro la discarica e l’eolico selvaggio.

Sempre martedì troverà spazio anche il tema dell’emigrazione con l’Archivio Epistolare, una raccolta di corrispondenze degli sposi separati dai flussi migratori realizzato da Mariangela Capossela, sorella di Vinicio, con l’aiuto dello scrittore Alfonso Nannariello e lo storico Toni Ricciardi.

Sempre di emigrazione si parla con la presentazione del libro “MORIRE A MATTMARK, l’ultima tragedia dell’emigrazione italiana” (Donzelli editore). L’autore Toni Ricciardi, storico delle migrazioni presso l’Università di Ginevra, con l’intervento di Andrea Covotta, caporedattore del Tg2, parlerà della tragedia avvenuta cinquant’anni fa in Svizzera, dove 88 operai (di cui 56 italiani) morirono nella costruzione di una diga travolti da un crollo di un ghiacciaio. Nessun colpevole, nonostante le gravi carenze di sicurezza a cui erano sottoposti gli operai, alloggiati proprio sotto il ghiacciaio per risparmiare sugli spostamenti in pullman.

La sera sarà invece la volta de “La passione del grano”: teatro e musica si fonderanno insieme nello spettacolo di Enza Pagliara(cantante, ha portato con la sua voce il “canto contadino” nei più importanti teatri d’Europa e del mondo, uno tra tutti il BOLSHOIJ di Mosca); Mariagrazia Madruzzato (attrice professionista, ha lavorato con diverse compagnie di teatro italiane e europee); Silvia Lodi (attrice professionista, pedagoga e cantante); e il coinvolgimento delle cantrici dell’Ofanto.

Tre donne, tre corpi, tre voci, che con la loro forza evocativa conducono un percorso tra narrazione e canto, per simboleggiare la fecondità della terra e il ciclo della rinascita nella cultura arcaica: il grano e la mietitura, i principi base della civiltà rurale.

Si prosegue con “È fatto giorno”: Il riscatto del Sud contadino nei versi di Stiso e dei poeti meridionalisti a cura di Paolo Speraza (docente, pubblicista e autore di libri di storia contemporanea). Un reading dedicato ai maggiori poeti irpini e meridionali del secondo Novecento, che con i loro canti (e spesso con un attivo impegno politico e sociale) hanno accompagnato e narrato il processo di emancipazione culturale e riscatto civile dei contadini del Mezzogiorno interno dal dopoguerra agli anni Sessanta. Il reading sarà accompagnato da video, musiche e canzoni di autori e gruppi dell’Alta Irpinia.

Si potrà assistere al concerto dei Mariachi Mezcal e “Resistenza e Cupa Cupa”, di Antonio Infantino e i Tarantati Ruotanti. Musicista, poeta, pittore, regista teatrale, antropologo, Infantino ha lasciato il segno in ognuno dei campi toccati: è un personaggio che incarna in senso letterale alcune tra le cose migliori della cultura e dello spettacolo di questi ultimi quarant’anni.

La giornata si chiuderà con il CINEMA ALL’APERTO. Verranno presentati e proiettati in anteprima alcuni brani del documentario “Il Cammino dell’Appia antica” di Paolo Rumiz e Alessandro Scillitani, alla presenza del regista. Grazie alla collaborazione con la cineteca Lucana seguirà poi la proiezione di alcuni brevi documentari sul tema del grano realizzati negli anni 50 e 60 da grandi documentaristi come Gian Vittorio Baldi Lino Del Fra, (La passione del grano e L’inceppata, 1960) Francesco De Feo (La terra nuova, 1952).

 

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