Calciopoli: ecco il decalogo dell’Antitrust. No alle parentele

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Calciopoli: arriva il decalogo dell’Antitrust. Dieci regole proposte alla Figc per liberalizzare il mondo del calcio. «Basta conflitti di interessi, no ai legami di parentela». Sono alcune delle indicazioni a cui seguono altre: l’eliminazione dell’albo dei procuratori, la riduzione delle esclusive agenti-calciatori, la cancellazione delle penali previste per la revoca dei contratti, l’eliminazione di tutti i conflitti di interessi tra agenti e parenti fino al secondo grado. “La presenza di legami familiari – si legge nel comunicato – tra l’agente e i soggetti che ricoprono cariche di rilievo nelle società di calcio e nelle federazioni attribuisce un vantaggio concorrenziale non riconducibile ad una maggiore efficienza dello stesso agente; no ad agenti che rappresentino contestualmente calciatori e allenatori e l’eliminazione delle norme che ingessano il mercato. Sulla base delle considerazioni svolte, l’Autorità auspica che la FIGC si determini a modificare, in tempi brevi, il Regolamento sull’esercizio dell’attività degli agenti di calciatori nel senso indicato. Ciò in quanto si ritiene che gli emendamenti prospettati possano contribuire a ripristinare le condizioni per un corretto funzionamento del mercato”. L’Authority chiede maggiore libertà contrattuale che indurrebbe gli agenti a competere tra loro anche sotto il profilo delle condizioni offerte ai propri clienti e consentirebbe ai calciatori di disporre di maggiori elementi di valutazione nella scelta del proprio agente”. Ma non solo. Tra le proposte avanzate anche l’abolizione delle clausole inerenti alla scadenza dei contratti e ad una maggiore libertà di scelta per i calciatori.

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