Ultima chiamata, ultimo segnale da parte dei fratelli Carino. L’opera di mediazione dei gemelli di Morra De Sanctis è giunta al capolinea. Nel nuovo incontro con la stampa, hanno presentato uno dei due imprenditori intenzionati a rilevare il club insieme alla azienda spagnola: Pino Costa. L’editore di origini calabresi ha fatto la sua puntata in Irpinia per vedere se l’affare è possibile, oppure no. “Il nostro interesse rimane aperto – afferma Francesco– se Pugliese cambia il suo modo di fare noi siamo pronti. Noi dobbiamo tutelare le persone che rappresentiamo. Ci mettiamo la faccia, la città vuole conoscere chi dovrebbe pagare i debiti. Perché qui non si compra, ma si risanano le casse societarie”. Chiama a gran voce l’attuale proprietà: “È interesse di chi vende chiamare i compratori soprattutto in una situazione disastrosa come quella attuale del club”. Rincara la dose: “Gira voce che siano pronti a iscrivere la squadra al prossimo torneo. Ma un organico senza programmi e con le altre compagini già attive sul mercato che prende a fare parte ad un qualsiasi campionato”. Pugliese è a conoscenza della cordata spagnola? “Il nome non lo sa, ma per una questione di correttezza non lo dico nemmeno adesso. Soltanto nel momento in cui le cose saranno fatte, se l’operazione andrà in porto”. Progetto ridimensionato rispetto allo scorso anno: “Sicuramente. Nella stagione precedente si parlava di un piano di 40 milioni di euro. Adesso abbiamo ridimensionato le intenzioni. Gli iberici rileveranno automaticamente anche il sistema marketing. Non è esistita programmazione negli ultimi anni di vita di questa società”. Qualche giorno fa un contatto telefonico con il più grande dei fratelli di Frigento: “Ho chiamato Massimo Pugliese cinque giorni fa dicendogli che gli avrei portato direttamente i titolari della cordata Costa e Candelaresi. Noi siamo disposti ad aspettare anche 4 anni per rilevare l’intero pacchetto. Confermo le garanzie italiane in cambio della certificazione. In questo momento si deve risanare la situazione debitoria. Al momento le cifre dichiarate sulla parola dal venditore non sono state ancora verificate”. Sulla situazione azioni è lapidario. Disposti ad attendere anche del tempo prima di averle totalmente sotto gestione, ma ci vogliono serie credenziali: “Siamo disposti ad attendere anche quattro anni, ma dobbiamo essere sicuri che in futuro saranno a disposizione. Se poi chi dirige attualmente il sodalizio vuole una compartecipazione, la storia cambia”. Azionariato popolare: “È nostra intenzione nominare un tifoso in ogni paese per reperire fondi per permettere ciò. Nella nostra testa c’è anche l’intenzione di creare un vivaio, cosa che in questa città non esiste più. Noi vogliamo bene l’Avellino”. Lapidario il commento del fratello Paolo: “Potevamo rilevare Spezia o Modena a cifre minori, ma il nostro amore per il lupo è viscerale”. Sulle cifre che vorrebbero investire i compratori: “15 milioni di euro in tre anni”. Breve ma chiaro invece l’intervento di Pino Costa: “Siamo stati trascinati da Franceco e Paolo nell’operazione Avellino, perché sono grandi tifosi. Io in modo particolare sono legato alla Campania. Non è la prima volta che parlo di calcio, posso dire che mi sono interessato alla Casertana quando anni fa è retrocessa dalla B alla C.Questa è un’operazione che si potrebbe concretizzare se i proprietari avessero intenzione di vendere. Penso che Pugliese voglia tenersi il giocattolo”.
Redazione Irpinia
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