Calcio – Riccio: “La storia dell’Avellino continuerà”

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Il futuro dell’Avellino è ancora un punto interrogativo ma, rispetto a qualche giorno fa, è rispuntata una sfera di sole. Le paure restano, in compenso c’è però un moderato ottimismo, un mezzo sorriso ed una porticina aperta sulla storia che potrebbe continuare a fare il suo corso: “Mi auguro che Pugliese oltre alla pre-iscrizione faccia tutto il resto e vada avanti. Non sarebbe bello farsi ricordare dalla piazza come il presidente che ha fatto finire 97 anni di storia”. Sono queste le parole di Vincenzo Riccio, ex centrocampista dei biancoverdi, attualmente alla Cavese. Il calciatore di Brusciano che con la casacca dei lupi ha vinto due campionati di terza serie e che ha mosso i primi passi proprio con la compagine irpina è però fiducioso: “Se conosco il presidente, sono convinto che alla fine la squadra resterà tra i professionisti – continua l’esperto calciatore-. Lui ha commesso tanti errori, spesso si è circondato di persone sbagliate piuttosto che affidarsi ai collaboratori giusti. Ma che il fatto che ci tenga a questa creatura non lo metto assolutamente in discussione. E proprio per l’amore che nutre per questi colori andrà avanti”. Rispetto ai giorni scorsi il vento sembra essere leggermente cambiato. Galasso è riuscito a far fare al patron un passo indietro, garantendo la domanda di affiliazione, anche se Pugliese non sembra voler andare avanti nella gestione: “Spesso l’orgoglio prevale su altri sentimenti, anche se sarebbe un peccato rinunciare alla C. Si partirà ancora una volta in ritardo, ma questo non è un problema. Basta individuare i tasselli giusti per programmare un futuro tranquillo. Massimo, da quello che so, è rimasto solo con il buon Tommaso Aloisi. Nel corso degli anni, specialmente in B, è stato forse consigliato male. Adesso ha perso pezzi importanti per strada, ma non è detto che non si possa ricostruire e fare bene. Nel campionato cadetto ha commesso qualche errore, ma in questa categoria ha fatto cose egregie. Giusto criticarlo per gli sbagli, ma bisogna anche dare a Cesare quel che è di Cesare”.
Al momento l’Avellino è quasi nudo, pochi giocatori di proprietà, ma ripartire non dovrebbe essere un problema, visto che la piazza resta sempre ambita: “Questa città per storia e blasone non ha nulla da invidiare a compagini presenti in categorie superiori. Ci sono tanti giocatori che farebbero carte false per giocare con questa casacca”. Quindi credi in un avvenire in C, che poi è la speranza dell’intera piazza: “C’è da fare un grande lavoro e bisogna avere le idee chiare. Pugliese non è assolutamente abituato a perdere, non gli piace uscire dalle situazioni da sconfitto e seppur cederà la società lo farà da vincente. Se resta deve riconquistare la piazza… ma è innegabilmente dura. Il calcio vive un momento difficile ed in situazioni come quella che sta vivendo il nostro pallone è giusto ricompattarsi ed essere uniti. La morte dell’Avellino sarebbe la fine di un pezzo di questa popolazione”. (di Sabino Giannattasio)

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