“Ho trascorso qui tre anni significativi della mia vita, questa esperienza professionale mi coinvolge molto da punto di vista emotivo, è un vero piacere esser tornato in Calabria, lavorare per questi colori”. Parole di Diego Zanin, già attaccante della Reggina a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, oggi tecnico della formazione Primavera del Club dello Stretto. Il legame con l’amaranto è intatto. “Un filo che non si è mai spezzato”, spiega il mister. “Il compito per me è insolito – prosegue – ho sempre allenato prime squadre e quest’anno, per il mio accrescimento oltre che per il prestigio dell’incarico che mi è stato affidato, ho imboccato questo nuovo percorso. So che a Reggio Calabria il settore giovanile riveste un ruolo di primissimo piano”.
Prima del ritorno in riva allo Stretto, l’esperienza con il Venezia ed il biennio alla guida del Treviso, squadra che Zanin ha riportato prima nel calcio professionistico e poi in Prima Divisione. “In Lega Pro ogni gara comporta una tensione enorme, finalizzata al risultato. Negli ultimi anni le normative federali hanno favorito l’inserimento dei giovani ed io sono già abituato a lavorare per la crescita dei talenti. I giovani garantiscono entusiasmo, energia, mi hanno aiutato a creare quella alchimia positiva che sta alla base dei successi che ho ottenuto negli ultimi anni”.
Le esperienze alla guida di Club professionistici di grande tradizione, accompagnata dal desiderio di seguire l’evolversi del calcio, di aggiornarsi. “L’anno scorso seguivo le partite del girone A della Primavera ed ho visto le finali scudetto, ho notato un livello sicuramente alto – spiega Zanin – il nostro girone, quest’anno, mi sembra più complesso delle passate stagioni. Compatezza di squadra, equilibrio, capacità di saper ragionare nei momenti di difficoltà sono gli aspetti cui tengo di più, le caratteristiche che dovrà avere la mia squadra per ben figurare in questa stagione”.
Due allenamenti per un primo check-up della rosa a sua disposizione. “Conoscevo qualche nostro calciatore, l’impressione suscitata è quella di un gruppo valido, motivato, che necessita di fare un salto di qualità dal punto di vista della mentalità. Sarà compito mio stimolarli ed accompagnarli in questo percorso”.
Obiettivi? Zanin ha le idee chiare. “Far crescere questi ragazzi, farli maturare dal punto di vista calcistico oltre che sotto il profilo umano. Anche il risultato, però, ha il suo peso, in quanto facilitatore ed acceleratore del processo di crescita dell’autostima dei singoli e quindi del gruppo”.
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