Calcio-Parla Ricci: “L’Avellino mi vuole? In Irpinia vengo di corsa”

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Nelso Ricci e l’Avellino. Finalmente il matrimonio si potrebbe fare, dopo averlo cercato fortemente in passato. L’ex ‘costruttore’ del miracolo Siena sembra essere vicino ad approdare alla corte dei Pugliese. Artefice dell’impresa che ha portato il club toscano dalla C2 in massima serie, nelle ultime due stagioni ha lavorato a Livorno. Reduce da quattro anni trascorsi nell’ ‘Olimpo’ del calcio non ritiene l’arrivo in Irpinia un declassamento: “Ad Avellino? vengo di corsa, è una piazza che mi affascina con una grandissima tifoseria che per storia e blasone merita palcoscenici importanti. Ho avuto modo di vedere la finale play-off con il Foggia e devo dire che come sempre la gente d’Irpinia è stata fantastica”.
C’è già un vincolo sentimentale con la città pur non avendoci mai lavorato vero?
“Lì ho tanti amici: Sibilia, Adriano Lombardi, Antonio Distasio, sono molto legato alla città e se la società mi vuole non ci penso due volte. Ricordo quando ai tempi della serie A questa squadra era la provinciale terribile in grado di incutere terrore alle regine del nostro calcio. Il Partenio è sempre stata l’arma in più e sono convinto che potrà continuare ad esserlo ”.
È vero che già negli anni scorsi era stato vicino al sodalizio irpino?
“In passato ho avuto già la possibilità di giungere in Campania, prima con il commendatore che mi ha rincorso fortemente per alcuni anni e poi con Tedeschi. Ma avevo un progetto importante con il Siena…”
Il commendatore è uno dei suoi più grandi estimatori?
“Con lui ho un grandissimo rapporto. Il calcio è la sua vita, è un estremo conoscitore della materia ed i risultati ottenuti come squadra, ma anche con la crescita di singoli giocatori che sono poi approdati in società importanti anche negli anni bui ne è la dimostrazione”.
Lei all’Avellino ha ceduto Marino che contribuì notevolmente al ritorno in serie B, nel Sibilia bis:
“Volle fortemente Umberto, una trattativa tutta condotta nel suo albergo a Mercogliano, ed alla fine ebbe ragione. Il ragazzo ad Avellino disputò un campionato davvero eccezionale contribuendo non poco alla promozione del ‘95. In seguito i nostri rapporti si sono consolidati ulteriormente ed abbiamo avuto modo di perfezionare altre operazioni”.
Quando ha capito la grandezza di quest’ ambiente?
“Quando nella semifinale con il Siracusa ebbi modo di apprezzare il calore della gente e la passione che alcuni capi storici del tifo riuscirono a trasmettermi”.
Gli eventuali programmi di Ricci?
“Il mio progetto, giovani validi con un 3/4 elementi esperti a fare chioccia. Lì ci sono degli ottimi calciatori su cui si può costruire”.
Bisogna ricreare anche un vivaio?
“Sarà importante ricostruire anche il Settore Giovanile. In passato mi ricordo che quello biancoverde era uno dei migliori d’Italia. Nel 90’ venni a giocare con la Fiorentina e fummo sconfitti in quella squadra c’erano ottimi elementi come Sullo, Riccio, Raimo gente di assoluto valore. Se le cose si programmano alla perfezione si può fare bene”.
Per lei quindi, tornare in B e ripartire dal Sud non sarebbe un problema?
“Assolutamente. Ripeto si può fare calcio, ci sono riuscito in una città difficile ed esigente come Livorno ed abbiamo raggiunto la Coppa Uefa, quindi perché non dovrei riuscirci ad Avellino qualora l’attuale dirigenza decidesse di puntare su di me. Nessun declassamento, è una avventura che mi stimolerebbe molto ”.
Non si esclude che l’avvento di Ricci dietro le scrivanie del sodalizio irpino possa comportare anche il cambio alla guida tecnica. L’esperto dirigente infatti, potrebbe affidarsi ad un suo fedelissimo Gigi De Canio ex allenatore di Reggina, Napoli, Genoa, Pescara, Siena, Lucchese ed Udinese.
(di Sabino Giannattasio)

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