Calcio – Mister Carboni:“La nostra gente merita maggiore rispetto”

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Voglia di tre punti, di regalare ai tifosi la prima vittoria della stagione. Guido Carboni, intende invertire tendenza. Una gioia per tutti coloro che purtroppo, ancora una volta, non potranno sostenere i propri colori. Un successo per la gente. Arriva il Bologna, un avversario ostico, un altro osso duro candidato a ricoprire un ruolo di primordine in questo campionato, ma il pubblico – 12esimo uomo in campo – non ci sarà. De Angelis e compagni dovranno far valere la legge del Partenio, pur senza il sostegno di quelli che amano questa maglia. Nessun dramma, non si fascia la testa in partenza, ma lo scontento di non avere le ‘ugole’ biancoverdi a sostegno è davvero tanto: “Ho visto la proprietà molto amareggiata. Nei loro occhi tanta rabbia e delusione. In questi ultimi giorni da parte della società c’erano stati segnali forti per compattare l’ambiente. L’intenzione era quella di sopire le ruggini del recente passato. Ed il fatto che stesse per partire anche la campagna abbonamenti ne è la dimostrazione. Giocare senza pubblico però per noi non deve essere un alibi, dobbiamo provare a vincere per tutta quella gente che ci segue con passione. Questi tifosi meritano rispetto e credo che in questo momento proprio non gli sia stato dato. Domenica vedere 2500 persone sostenerci ed incitarci a Frosinone ci ha dato una grossa carica, un aiuto importante”. Massimo impegno per uscire al più presto dal tunnel cancellando già dal prossimo appuntamento lo zero nella classifica dei punti. È questa la medicina per risalire la china: “Mi dispiace che i tifosi non potranno seguire la sfida dagli spalti ma è proprio per loro che dobbiamo fare risultato. Devono assolutamente arrivare i primi punti, è nostra intenzione far capire alla gente che ce la stiamo mettendo tutta. Sono contento dei ragazzi, perché davvero stanno dando il massimo, ma sono convinto che con il tempo potranno fare ancora meglio”. A questo punto senza l’apporto dei tifosi per voi le cose cambieranno non poco: “Loro sono importanti, ma non ci saranno. Nella nostra testa non dovrà cambiare nulla. Dispiace perché ci caricano enormemente ma pur senza di loro dovremo rimboccarci le maniche e sudare più del dovuto. Meritano grandi risultati e noi abbiamo il dovere di provarci. Affronteremo una ‘signora’ squadra, con giocatori di grande qualità come Adailton, Fava e Bombardini, ma se scenderemo in campo con la giusta concentrazione e con la cattiveria agonistica necessaria raggiungeremo il risultato”.
Ci saranno alcune assenze importanti, a questo punto potrebbe esserci una nuova rivoluzione. Dovremo aspettarci dei cambiamenti nell’assetto e negli uomini? “Non è mia abitudine fare rivoluzioni, stravolgere l’assetto della squadra. Siamo un gruppo alla ricerca della giusta identità. Un team a caccia della quadratura. Purtroppo abbiamo qualche problema dovuto alle assenze di Corallo e Defendi mentre Di Cecco si porta dietro gli strascichi di un infortunio dello scorso anno. Adesso è rientrato Paonessa, che io ho avuto modo di vedere soltanto due giorni prima della sfida con il Mantova. In questi ultimi allenamenti vedremo se ci sarà la possibilità di giocare con più giocatori offensivi. Ora la cosa importante è lo spirito di sacrificio”. Sulla possibilità di giocare con una difesa a tre, viste le defaillances nel pacchetto arretrato, il condottiero biancoverde è chiaro: “È una soluzione che stiamo valutando. L’importante è mettere in campo tutto quello che abbiamo. Ci sono delle difficoltà, ma abbiamo i mezzi per superarle. I ragazzi è vero fisicamente non sono tutti sullo stesso livello, ma per colpe ne mie e ne loro. Parecchi di loro sono arrivati ad Avellino in tempi diversi, quindi è normale. Questa squadra è destinata a crescere e sabato una vittoria sarebbe una vera e propria boccata d’ossigeno”. In poche settimane il 44enne trainer toscano ha trasformato una squadra ritenuta da molti non adatta ad affrontare il campionato cadetto: “Io vengo da piazze come Bari e Crotone dove è difficile fare calcio, con il sacrificio sono convinto che riusciremo ad arrivare lontano. Sin da quando sono arrivato ho inculcato nella mente dei ragazzi la consapevolezza di dover credere nei propri mezzi”. Nonostante lo stadio deserto speriamo si riesca a vincere e conquistare quanto perso ingiustamente nelle prime tre gare della stagione. Magari giocando meno bene e riuscendo a muovere la classifica. Sfruttiamo il doppio turno casalingo in attesa di buone notizie, auspicando che il popolo avellinese possa avere al più presto il proprio stadio. Se così non fosse per amore del lupo si potrà emigrare anche fuori sede. La B deve essere conservata a tutti i costi e per farlo c’è bisogno di restare uniti. In attesa della riapertura la società dovrebbe guardare altrove.

(di Sabino Giannattasio)

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