E venne il giorno di Avellino-Juve Stabia. Finalmente dopo una settimana di attesa arriva il primo derby della stagione. Un altro match duro, per un calendario che in questo momento non è sicuramente dalla parte dei biancoverdi. Quella contro le ‘Vespe’ sarà la terza delle sette sfide infuocate previste per questo mese. Quello che con molta probabilità definirà il futuro del lupo… che, se non fosse stato per la penalizzazione, guarderebbe tutti dall’alto verso il basso. Ma adesso è inutile pensare al passato. Bisogna alzare ancora gli occhi e provare a conquistare la vetta. Superate le corazzate Perugia e Foggia, Moretti e compagni, si ritroveranno di fronte ad una delle principali sorprese di questo inizio di stagione. Una sfida che precede un altro trittico di gare infuocate contro Teramo, Ancona e Salernitana. Ritorna una ‘battaglia’ che non si vedeva ormai da sei lunghe stagioni. Una bella ‘lotta’ sarà anche quella tra gli ottimi Galderisi e Capuano. Tra due allenatori che forse nella loro carriera hanno raccolto molto poco rispetto a quanto seminato. Ma Avellino-Juve Stabia sarà anche Evacuo – Grieco contro Castaldo e Caputo. Una sfida nella sfida, tra due formazioni in cui alla vigilia di questo torneo pochi credevano. L’Avellino non vuole interrompere la propria marcia trionfale. Da anatroccolo a cigno, nel giro di un mese. Tanto è passato dalla scoppola di Ravenna, una sconfitta che paradossalmente ha caricato la formazione biancoverde, che ha reagito al pokerissimo inanellando una striscia di risultati utili: portando a casa dieci punti. Arriverà una squadra con il dente avvelenato reduce dalla bruciante ed immeritata sconfitta interna con la Ternana, ma la truppa biancoverde è pronta a far valere ancora una volta la legge del Partenio. Dopo le delusioni dello scorso anno, l’impianto di ‘Via Zoccolari’ è tornato ad essere un fortino inespugnabile. Tre successi su altrettante gare disputate, otto goal siglati e uno subito. Il lupo nella propria ‘tana’ è una macchina perfetta, o quasi, in grado di incutere terrore in qualsiasi avversario. L’Avellino in casa fa davvero paura e i numeri ne sono la dimostrazione. Nei 14 precedenti in Irpinia tra le due squadre le ‘Vespe’ non hanno mai vinto. L’ultima volta nella stagione 99/2000 finì 2 a 0 per i padroni di casa grazie alle reti dell’attaccante Moscelli al 21’ e del fantasista Rizzioli al 49’. Il risultato più amaro, quello che nella storia delle sfide tra le due squadre ha fatto male ai cuori biancoverdi risale a due stagioni prima. I lupi che miravano alla conquista di un posto nei play-off dopo essere passati in vantaggio grazie a Cecchini ed Abeni si fecero raggiungere dagli ospiti ridotti in nove. I gialloblù andarono prima in goal con il fresco ex Menolascina e poi con il portiere Bifera che di testa al 92’ inchiodò il risultato sul 2 a 2 spezzando le ali ai biancoverdi. Al termine di quel campionato gli irpini dell’allora presidente Sibilia, arrivarono settimi chiudendo la stagione a quota 46, soltanto a due lunghezze dalla zona spareggi. Ma adesso è inutile guardare indietro. Bisogna pensare soltanto ai novanta minuti che verranno. Ad una sfida piena di insidie contro una formazione messa bene in campo dal proprio tecnico. Mister Galderisi conferma la formazione in blocco, applicando uno dei più antichi dettami del calcio: ‘Squadra che vince non si cambia’. In porta come sempre ci sarà Gragnaniello, difesa a quattro con Ametrano e Moretti sulle corsie esterne ed il duo Moresi–D’Andrea al centro. A fare da scudo al pacchetto arretrato il duo Riccio – Di Cecco. Con Porcari–Grieco e Tufano alle spalle di Evacuo che tenterà di timbrare il cartellino con la nona perla stagionale: “Sappiamo che la gara contro la Juve Stabia rappresenta un passaggio importante della nostra stagione.-afferma il tecnico salernitano- Rispettiamo l’avversario ma non vogliamo interrompere la nostra serie positiva. Sappiamo che è una gara molto difficile”. Senza il -2 in classifica l’Avellino sarebbe primo, un vero peccato: “Non guardiamo la graduatoria, cerchiamo di vivere alla giornata, provando a dare sempre tutto, regalando tante soddisfazioni ai nostri tifosi”. Sull’avversario che giungerà al Partenio con un 3-5-2 mascherato afferma: “Capuano lo conosco bene. E so come prepara le partite e come le sue squadre possano mettere in difficoltà l’avversario. Sarà una battaglia sotto tutti i punti di vista. Dovremo essere bravi a non farci provocare. Non dobbiamo perdere la testa, mantenendo la nostra identità”.
Le prossime quattro sfide potrebbero definire il futuro della sua squadra?
“Non ci ho mai pensato. Adesso, nella mia mente ho solo la sfida con la Juve Stabia. Quello che succederà dopo non voglio prenderlo in considerazione. Sarà il primo derby della stagione contro una squadra rognosa ed io ci tengo a fare bene”. Finalmente problemi di abbondanza. Ci sarà anche Bacis: “E’ un ‘dilemma’ che mi responsabilizza. Non è difficile scegliere coloro che scendono in campo, ma quelli che vanno in panchina. Comunque, a prescindere da chi è dentro e chi resterà fuori, i miei ragazzi devono ricordarsi che per me sono tutti sullo stesso livello. In questo gruppo sono tutti importanti, ma nessuno è indispensabile. Io ho grande rispetto di ogni singolo elemento di questa rosa ed anche chi resta fuori ha un suo peso”. Sull’utilizzo di Biancolino: “Raffaele sta svolgendo un lavoro specifico per tornare al più presto ai suoi livelli naturale. Si sta impegnando tanto, ma non è ancora al massimo. Penso che lo utilizzerò nell’ultima mezz’ora”. La Juve Stabia giungerà in Irpinia senza l’attaccante francese Blacet in permesso ed il centrocampista Femiano fermato dal giudice sportivo. Al suo posto ci sarà l’ex Silvestri. Nell’undici di partenza ci sarà spazio anche per un’altra conoscenza del calcio avellinese Mariniello, mentre l’attaccante Galantucci, in Irpinia soltanto per poche settimane ai tempi di Ammazzalorso, si accomoderà in panchina. Adesso non ci resta che attendere l’inizio dell’incontro con l’auspicio che almeno in questo derby i dissapori tra le opposte ‘fazioni’ della tifoseria irpina vengano messi da parte e che i ‘pro’ e i ‘contro’ Pugliese per novanta minuti non diano vita a un nuovo muro contro muro, tifando esclusivamente per la squadra…(di Sabino Giannattasio)
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