Si cerca il colpo esterno, si prova ad invertire la tendenza anche fuori casa, ad ottenere la prima vittoria, dopo il solo punto arrivato nella trasferta di Rimini. A Messina arriva un Avellino in piena emergenza, ma con la necessità di conquistare l’intera posta in palio o comunque tornare a casa con un pari. C’è la necessità di una sterzata esterna, di un bel colpo, per riuscire a raggiungere il traguardo minimo dei 20 punti al giro di boa. Impresa ardua, visto che nelle ultime 6 gare della prima parte del torneo De Angelis e compagni si ritroveranno a giocare quattro gare fuori e soltanto due in casa. Smaltita la delusione per il pareggio all’ultimo secondo con lo Spezia i lupi proveranno a vincere contro un avversario che non sta vivendo un momento facile e che sul proprio terreno ha perso le ultime due gare. Per raggiungere il traguardo della salvezza, prefissato ad inizio campionato c’è bisogno di un cambio di rotta anche lontano dal ‘Partenio’. Anche se sotto l’aspetto dei punti totalizzati le cose vanno meglio rispetto alla precedenti apparizioni (in classifica, dopo 15 partite, la truppa di Carboni ha messo insieme 12 punti), il cammino fuori dalla Campania per il momento è desolante. Infatti due stagioni fa con la squadra a 10 punti: in trasferta ne erano stati ottenuti quattro: frutto dello 0 a 0 nella prima giornata di campionato, con Oddo in panchina a Verona, e della vittoria conseguita a Catanzaro 1-2, che coincide con l’esordio di Colomba quale nuovo tecnico. Nell’anno in cui sulla panchina dei lupi era seduto Zeman, i punti all’attivo ottenuti dalla formazione biancoverde erano appena otto, di cui tre ottenuti a tavolino per la partita mai giocata contro il Napoli al “Partenio”. Nonostante un conteggio complessivo da ‘mani nei capelli’, la compagine irpina era riuscita conquistare tre pareggi esterni contro Livorno (0-0), Ternana (2-2) e Verona (2-2). Nella ‘zona rossa’ della classifica; meglio di noi il Cesena fanalino di coda che ha ottenuto 2 punti, alla pari il Ravenna che ha ottenuto un solo pari. Peggio di tutti il Treviso che è tornato dalle sette trasferte giocate sempre a mani vuote. Infermeria piena per il tecnico aretino che si ritroverà con gli uomini contati: 18 giocatori per la difficile trasferta in terra di Sicilia. Agli infortunati di lungo corso Defendi, Stella e Conticchio, si è aggiunto Di Cecco. Il centrocampista abruzzese non prenderà parte all’incontro per un riacutizzarsi della pubalgia che lo affligge dallo scorso torneo. Una perdita importante, con un centrocampo già ridotto all’osso e che si ritroverà privo di uno dei suoi migliori elementi. Di uno dei giocatori più costanti fino a questo momento. A tutto ciò va aggiunta l’assenza per squalifica di Mengoni che costringerà il tecnico a stravolgere l’assetto del reparto arretrato. Questo comporterà l’intero ‘mutamento’ dell’undici base. Probabile il passaggio ad un più classico 4-4-2 con Sirignano e Corallo a contendersi una maglia da titolare al centro della difesa e Bracaletti e Paonessa per la corsia sinistra di centrocampo. Porcari invece, dovrebbe tornare in mezzo alla mediana, al fianco di Anastasi. Speriamo che si cambi marcia proprio dall’incontro contro l’ex Biancolino.
(di Sabino Giannattasio)