Calcio – L’esortazione di Tisci: “Voglio rivedere il vero Partenio”

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Modulo e uomini girano intorno a lui: ogni decisione in vista della sfida contro l’Hinterreggio verrà decretata dalla posizione di Ivan Tisci: 4-2-3-1 o 4-3-1-2, è questo il dilemma che attanaglia il tecnico Francesco D’Arrigo. La dinamicità del ligure porta il tecnico toscano a riflettere e l’ultima prestazione contro la Vigor Lamezia -dove è stato impegnato come trequartista centrale nel trio alle spalle dell’unica punta – potrebbe spingere il tecnico a riproporre lo stesso schieramento.
Dai suoi piedi è partita l’azione che ha mandato l’Avellino in goal, si è visto un Tisci migliore, in una posizione più congeniale alle sue caratteristiche. Dopo i sacrifici delle prime tre giornate l’arrivo di Fanelli ha permesso al ‘mago’ del centrocampo irpino di giocare più avanti e agire in una zona di campo dove può esprimere al meglio il proprio valore.
Nell’ultima partita ti abbiamo visto giocare alle spalle di Biancone con Rega e Taquini, e sei stato sicuramente il migliore in campo. Forse agire più avanti facilita le tue prestazioni?
“Io ho parlato con il mister più di una volta, questo è un ruolo che ho sempre ricoperto, poi negli ultimi anni sono arretrato di qualche metro. Ma se lui crede che possa dare una mano ai compagni del reparto avanzato non ho alcun problema. Ora è arrivato anche Fanelli che è bravo impostare da dietro e la sua presenza può permettermi di giocare in quel ruolo”.
Un Tisci leader, quello visto negli ultimi 90 minuti, dedito anche al sacrificio visto che domenica, in una fase importante del match, ha aggredito gli avversari nella zona centrale del campo e richiamato i compagni…
“Mi assumo le mie responsabilità e sono il primo a dare l’esempio. Ora sto bene, le gambe iniziano a girare e per un tempo nella sfida di domenica scorsa sono riuscito a fare tutto quello che volevo. Sono contento perché quando sono giunto qui ero piuttosto dietro con la preparazione. Dopo la prima gara con il Sambiase, dove tutta la squadra si è comportata bene, abbiamo subito i carichi di lavoro, ma ora ho visto un gruppo in ripresa e questo mi rende fiducioso per il futuro”.
Dopo l’ultima sfida al Partenio ci sono stati pareri discordanti sulla tua prova?
“Questo a me non interessa, io penso alla prestazione collettiva. E credo che ci siamo comportati alla grande. So che siamo usciti al termine del primo tempo tra gli applausi e che ci siamo presi qualche fischio al termine del match. La gente però, deve capire che così non ci aiuta. Questa squadra rispetto alle altre concorrenti è stata completata in ritardo. Penso che tutti stiano dando il massimo”.
Biancone è sceso in campo nonostante gli acciacchi e nei suoi confronti ci sono state numerose critiche…
“Christian è l’esempio lampante di ciò che ho detto in precedenza, si è sacrificato mettendosi a disposizione dell’allenatore: il gruppo prima di tutto. Bisogna essere compatti, fare quadrato”.
Non credi che la contestazione sia dovuta più al risultato che ai valori espressi in campo ? “È normale che la gente voglia vincere. Noi siamo qui per riuscire ad ottenere la promozione tra i professionisti, non per salvarci. Ma c’è anche da comprendere che ci troviamo in una fase in cui non si è al massimo, in cui si sta cercando di trovare la giusta verve. Compattiamoci, poi quando saremo il vero Avellino andremo più forti degli altri e sono convinto che non ce ne sarà per nessuno”.
Tu più degli altri vuoi raggiungere questo traguardo. La retrocessione nell’anno di Zeman grida ancora vendetta. Al tuo arrivo hai detto che ancora oggi non ti capaciti di come quella formazione non si sia salvata in cadetteria…
“Ho bei ricordi di quell’anno, ma soprattutto mi auguro che lo zoccolo duro della tifoseria torni a darci una mano. Voglio rivedere il vero Partenio, quello che ti trascina e che ti fa sentire importante”.
Cosa non è andato domenica?
“Come è già successo precedentemente c’è stata poca cattiveria sotto porta. Nel primo tempo contro il Lamezia abbiamo dimostrato di essere nettamente superiori, loro vengono considerati un ammazza campionato, a me non è parso così. Anzi c’è stata più volte la possibilità di chiudere la partita a nostro favore”.
Quali errori non si dovranno ripetere nella sfida con l’Hinterreggio che sono stati commessi nelle precedenti gare esterne?
“Non dobbiamo assolutamente pensare che ci siano partite facili. Tutti ci attendono con il coltello tra i denti, bisogna buttare la palla in tribuna, capire che non sempre si può esprimere un bel gioco. Sono convinto che anche i più giovani si siano calati nella mentalità giusta e che a Reggio Calabria arriveranno i primi tre punti”. (di Sabino Giannattasio)

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