Calcio – L’harakiri del “Tombolato” ha messo a nudo, tra le tante pecche emerse nell’arco dei novanta minuti, l’incapacità dell’Avellino di sbloccarsi negli ultimi sedici metri. I biancoverdi finora hanno segnato su azione soltanto all’esordio stagionale in Coppa Italia contro il Venezia, salvo poi affidarsi ai calci da fermo nei tre successivi impegni al cospetto di squadre di pari rango: Comi e Castaldo su piazzati indiretti, Pozzebon direttamente su punizione a due in area e ancora Castaldo dagli undici metri proprio ieri.
Il trend negativo in zona gol può essere spiegato con la campagna di rinnovamento che ha interessato il reparto offensivo, con l’inevitabile conseguenza che Castaldo è ancora alla ricerca del suo partner ideale. Un rischio calcolato: Arrighini e Pozzebon hanno bisogno di tempo per ambientarsi nella categoria, Comi è reduce da un fastidioso infortunio e Soumarè va centellinato per non rischiare di responsabilizzarlo oltremisura rispetto alla sua carta d’identità. Serve tempo e pazienza, pertanto, ma l’Avellino ha bisogno di rompere il ghiaccio là davanti.
Redazione Irpinia
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